Come è nato l’universo? Questa domanda, alla base della cosmologia, continua ad affascinare generazioni di scienziati. La spiegazione condivisa sull’origine di tutto ciò che ci circonda è la teoria del Big Bang, esplosione primordiale che nonostante il nome non consiste in un unico, potente scoppio cosmico, bensì in uno stato iniziale di altissima densità e temperatura, a cui è seguita una rapida espansione.
Ora una nuova ricerca coordinata dall’Università dell’Australia Occidentale getta una luce differente sugli istanti immediatamente successivi al Big Bang. Il punto di partenza dello studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, è un ingrediente principale nell’evoluzione del cosmo: la famiglia delle supernove. Secondo la teoria del Big Bang – spiega Global Science – è stata proprio la morte delle prime stelle – le esplosioni di supernove, appunto – a dare origine agli elementi principali che a loro volta hanno portato alla nascita della vita.
Il nuovo studio australiano, basato su una serie di simulazioni informatiche, afferma però che queste esplosioni stellari siano state meno turbolente e rapide di quanto si pensasse in precedenza. “Eravamo convinti che la turbolenza – afferma Snezhana Abarzhi, prima firma dell’articolo – fosse il meccanismo responsabile del trasferimento dell’energia necessaria per la formazione degli elementi chimici nelle supernove. Ma la nostra ricerca mostra che si è trattato di un processo lento, dove alcuni punti più energetici sono stati localizzati e intrappolati durante la morte delle stelle. Da qui sono nati gli elementi pesanti prodotti dal Big Bang, come ferro, oro e argento.”
Il processo che dalla grande esplosione cosmica ha portato alla nascita dei primi atomi e successivamente delle prime forme viventi sulla Terra potrebbe quindi essere stato più lento del previsto. “L’origine della vita sul nostro pianeta continuerà ad affascinarci – commenta Abarzhi – lasciandoci più domande che risposte. Ma questo studio ci permette di fare un passo avanti rispetto alla comprensione dei meccanismi che hanno portato alla nascita dei primi mattoni della vita.”