L’Alzheimer, che potrebbe triplicare il numero di persone colpite entro il 2050, agisce sul cervello con l’avanzare dell’età a causa dell’aggregazione delle proteine beta-amiloidi e tau, che insieme inibiscono le connessioni neurali. Ora un nuovo vaccino, sviluppato dagli scienziati dell’University of Texas Southwestern, potrebbe dimezzare il numero di casi di demenza.
A differenza di un precedente tentativo che causava gonfiore nell’area cerebrale quando veniva iniettato nei muscoli dei topi, il nuovo vaccino viene somministrato iniettandolo superficialmente sulla pelle e fa sì che le cellule epiteliali producano una catena trimolecolare di beta-amiloidi. Il sistema immunitario viene quindi catalizzato per produrre anticorpi per combattere beta-amiloidi e tau. Questo significa che il corpo anticipa la formazione delle placche tipiche dell’Alzheimer prima che si verifichi.
La Dott.ssa Doris Lambracht-Washington, autrice senior dello studio, pubblicato sulla rivista Alzheimer’s Research and Therapy, ha concluso: “Se l’insorgenza della malattia potesse essere ritardata di 5 anni, sarebbe grandioso per i pazienti e le loro famiglie. Il numero dei casi di demenza potrebbe dimezzarsi”.