I bambini adorano Babbo Natale e Babbo Natale adora i bambini. Almeno così vuole la leggenda. Ma c’è qualcosa di vero e di concreto dietro al mito dell’uomo vestito di rosso che porta doni natalizi ai bambini. Quest’uomo che trascorre dodici mesi all’anno a costruire giocattoli insieme ad un gruppo di elfi e che, puntualmente, nella ‘magica’ notte tra il 24 e il 25 dicembre si accinge a distribuirli a tutti i bimbi del mondo a bordo della sua slitta volante guidata dalle bellissime renne, affonda le sue origini nel lontano passato e in una tradizione più religiosa che magica ma che, come è accaduto spesso nel corso della storia, è diventata una meravigliosa leggenda fatta di miscugli e contaminazioni, di sacro e di profano.
Sebbene Babbo Natale sia oggi il simbolo dei festeggiamenti natalizi occidentali, le sue origini sono da ricondurre ad un vescovo turco, vissuto nel IV secolo avanti Cristo. Si tratta del vescovo di Myra, città turca conosciuta oggi con il nome di Demre, ricordato dalla storia come un grande difensore della cristianità in un’epoca in cui le persecuzioni verso i cristiani erano diffuse e cruente. Nacque probabilmente a Pàtara di Licia, intorno al 270 dopo Cristo. Lasciò la sua città natale e si trasferì a Myra dove venne ordinato sacerdote. Alla morte del vescovo metropolita di Myra, venne acclamato dal popolo come nuovo vescovo. Imprigionato ed esiliato nel 305 durante la persecuzione di Diocleziano, fu poi liberato da Costantino nel 313 e riprese l’attività apostolica.
E’ probabile che sia stato, ma non è accertato, uno dei 318 partecipanti al Concilio di Nicea del 325: secondo la tradizione, comunque, durante il concilio avrebbe condannato duramente l’Arianesimo, difendendo l’ortodossia, e in un momento d’impeto avrebbe persino preso a schiaffi Ario. San Nicola morì a Myra proprio il 6 dicembre, forse dell’anno 343 nel monastero di Sion. Divenne in seguito San Nicola e venne considerato protettore dei bambini. La sua figura, nel corso dei secoli, fu circondata da un’aura leggendaria e le tradizioni si sono stratificate rendendolo sempre più popolare nella comunità cristiana di tutto il mondo. Ebbe grande fama di taumaturgo, e fu soprattutto protettore della salute dei bambini.
Nei secoli successivi alla sua morte San Nicola diventò protettore dei marinai e dei bambini. La scelta di San Nicola come protettore dei marinai avvenne perché in quell’epoca i bizantini erano coinvolti in una serie di scontri navali con gli Ottomani e il santuario di Myra sorge proprio poco distante dal punto in cui vennero combattute le battaglie decisive. Il culto di San Nicola, protettore dei bambini e dei marinai, si diffuse in tutta Europa. In Italia, ad esempio, San Nicola è il protettore di Bari, ma è molto sentito anche a Venezia. Nelle due città, infatti, si trovano le reliquie del santo di Myra, prelevate da Demre quando questa cadde in mano musulmana.
Il fatto che sia diventato protettore dei bambini, invece, tradizione che l’ha poi portato a diventare Babbo Natale, è riconducibile a diversi episodi. Secondo una leggenda, ad esempio, avrebbe regalato alcuni sacchi pieni d’oro a tre fanciulle povere, perché si sposassero e sfuggissero al destino fatto di prostituzione che il padre aveva deciso per loro. Secondo un’altra storia più dura, invece, pare che il proprietario di una taverna, avendo finito la scorta di carne in dispensa, avesse ucciso tre giovani ragazzi che gli avevano chiesto ospitalità, e li aveva serviti in pasto ai propri clienti. San Nicola fece allora un grande miracolo: resuscitò le tre vittime.
Babbo Natale, ovvero Santa Claus, deriva da Sinterklaas, nome olandese di san Nicola e la tradizione affonda le proprie radici nei secoli passati. La notte tra il 5 e il 6 dicembre, infatti, tutti i bambini, soprattutto nel Nord Europa, appendevano le loro calze davanti al caminetto in attesa dei dolcetti portati dal Santo. Nel Cinquecento, però, con la Riforma Protestante venne temporaneamente abolito il culto dei santi in alcuni paesi europei. Il compito di portare i regali ai bambini, dunque, venne ‘affidato’ alla figura di Gesù Bambino e l’attesa dei regali si spostò dal 6 al 25 dicembre.
Fu poi qualche secolo dopo che, in America, Babbo Natale divenne ciò che conosciamo oggi: quando i coloni europei si recano nel Nuovo Mondo portano con sé, attraverso l’Oceano, anche le leggende di San Nicola. La festa di San Nicola, dunque, diventa una ricorrenza familiare fondendosi con il Natale, e si forma così pian piano la figura di Santa Claus: che è in sostanza un perfetto ibrido fra tradizione religiosa, paganesimo e cultura popolare. Babbo Natale diventa dunque un uomo vestito di verde o marrone con pellicce tipiche, con una slitta volante trainato da una renna, che porta doni ai bambini bravi e ‘punizioni’ a quelli cattivi. A questo punto, così trasformato, Santa Claus torna in Europa, da dove era partito, ma è quasi irriconoscibile, e qui le tradizioni si fondono ancora di più. Ma resta un punto fermo: il suo amore per i bambini e l’amore per i bambini verso di lui.