«Le alterazioni strumentali a livello cardiaco individuate su pazienti con malattia di Alzheimer, compatibili con un interessamento di tipo infiltrativo cardiomiopatico, sono simili a quanto osservato nei soggetti affetti da amiloidosi». È questo quanto emerge da un recente studio scientifico su pazienti con malattia di Alzheimer realizzato dalla Cardiologia dell’Aou di Sassari, diretta dal professor Guido Parodi. La ricerca, nei giorni scorsi, è stata accettata per la pubblicazione dalla prestigiosa rivista scientifica americana Jacc Heart Failure.
«Lo studio condotto dalla nostra Cardiologia – afferma Giuseppe Damiano Sanna, primo autore della pubblicazione – ha un grande interesse soprattutto per le basi fisiopatologiche che lo sottendono e per le possibili implicazioni future. Saranno necessari ulteriori ricerche per chiarire quello che può essere il significato clinico delle alterazioni strumentali rilevate e che potrebbero spiegare alcune complicazioni a cui vanno incontro questi pazienti».
La ricerca avviata dalla Cardiologia dell’Aou di Sassari apre le porte a sicuri approfondimenti e mette in evidenza l’importanza del lavoro multidisciplinare. Il lavoro dei cardiologi dell’Aou, infatti, è iniziato già alcuni anni fa con il professor Antonello Ganau e ha visto la preziosa collaborazione dell’Unità di valutazione Alzheimer diretta dalla professoressa Maria Rita Piras. Un supporto è stato fornito dai biologi dell’Università di Cagliari che hanno curato la parte genetica mentre l’analisi statistica è stata effettuata in collaborazione con l’unità di Statistica medica dell’Università di Sassari.
La ricerca scientifica quindi, assieme all’attività di formazione degli studenti del corso di laurea in Medicina e Chirurgia e dei medici in formazione specialistica, conferma il ruolo rilevante della Cardiologia dell’Aou che è anche punto di riferimento scientifico nel panorama cardiologico internazionale.
«La ricerca scientifica – aggiunge Guido Parodi – ha risvolti positivi anche sotto il profilo dell’assistenza ai malati che si rivolgono alla nostra struttura. La stretta integrazione fra assistenza, didattica e ricerca costituisce il punto di forza della Aou e si può realizzare solo grazie a un’attenta programmazione».