Dai lavaggi nasali all’ameba mangia-cervello: ecco la leggerezza che è costata la vita ad una donna americana

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Una donna di Seattle, nello stato di Washington, il cui cervello era stato infettato dall’ameba mangia-cervello, probabilmente ha contratto l’organismo dopo aver usato un irrigatore nasale per pulire le sue cavità nasali. La donna, che non è stata identificata, era stata ricoverata all’inizio dell’anno allo Swedish Medical Center, dopo aver avuto una crisi epilettica, secondo quanto riportato da The Seattle Times. Una TAC iniziale aveva svelato ciò che i dottori credevano fosse un tumore, per poi comprendere che non si trattava affatto di questo problema.

Quando ho operato questa signora, in una sezione del cervello delle dimensioni circa di una palla da golf, c’erano queste amebe tutto intorno che mangiavano le cellule del cervello. Non avevamo nessuna idea di quello che stesse succedendo”, ha raccontato Charles Cobbs, neurochirurgo dello Swedish Medical Center. Il tessuto preso dal cervello della donna durante la procedura avrebbe poi confermato la presenza dell’ameba, nello specifico Balamuthia mandrillaris, che causa un’infezione cerebrale rara ma potenzialmente letale, conosciuta come encefalite amebica granulomatosa. La donna, 69 anni, è morta a febbraio, circa un mese dopo la scoperta dell’ameba e circa un anno dopo che era stata infettata.

Secondo uno studio pubblicato recentemente su International Journal of Infectious Diseases, i dottori ritengono che la donna abbia contratto l’infezione quando ha utilizzato acqua del rubinetto per riempire l’irrigatore nasale. L’acqua contaminata è salita nel naso della donna “verso i nervi olfattivi nella parte superiore della cavità nasale”, ha riportato The Seattle Times, che alla fine hanno causato l’infezione che inizialmente era apparsa come una piaga rossa sul naso. “È una malattia incredibilmente rara al punto che nessuno era a conoscenza che questa iniziale piaga sul naso fosse collegata al cervello”, ha spiegato Keenan Piper, co-autore dello studio e dipendente dello Swedish Medical Center.

Le autorità sanitarie consigliano di utilizzare solo acqua sterile, distillata o precedentemente portata ad ebollizione per pulire le cavità nasali. L’acqua da rubinetto può contenere organismi minuscoli che sono sicuri da bere ma che potrebbero sopravvivere nelle cavità nasali. Detto questo, il caso della 69enne è stato raro. Ci sono stati solo 3 casi simili negli USA dal 2008 al 2017, secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie.

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