La sonda Bepi Colombo ha acceso i suoi motori del futuro: inizia così il viaggio lungo 7 anni che la porterà verso Mercurio.
Il segnale per l’accensione dei motori a propulsione ionica (la propulsione elettrica utilizzata per i veicoli spaziali) è stato inviato dal centro di controllo della missione a Darmstadt (Germania)
Al termine di un periodo intenso di verifiche e test, la sonda ha quindi ricevuto la “spinta” verso il pianeta più vicino al Sole.
I propulsori di Bepi Colombo sono una delle tante sfide di questa missione. Ogni arco di accensione del propulsore persiste fino a due mesi, fornendo la stessa accelerazione ottenuta da una minore quantità di combustibile rispetto alle combustioni chimiche tradizionali ad alta energia, che durano solo qualche minuto o ore.
Il primo arco di spinta è stato quello odierno: la navicella ha intrapreso la traiettoria interplanetaria, ottimizzando l’orbita, in attesa del fly by del pianeta azzurro previsto nell’aprile 2020.
Verso la fine del 2025 il lavoro del modulo di trasferimento sarà completato e i due moduli “Mercury Magnetospheric Orbiter” e “Mercury Planetary Orbiter” si separeranno dal modulo di trasporto per essere catturati dalla gravità di Mercurio e studiarne il pianeta e il suo ambiente.
Nata dalla collaborazione fra l’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Gapponese Jaxa, la missione Bepi Colombo si prepara ad affrontare il viaggio di sette anni verso Mercurio, portando a bordo anche tanta ricerca e tecnologia italiane, con la partecipazione di Agenzia Spaziale Italiana, Istituto Nazionale di Astrofisica, Università Sapienza di Roma e il Gruppo Leonardo.