Catania, uccide il figlio di 3 mesi lanciandolo a terra: per il legale “era depressa”

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Tragedia familiare a Catania, dove una donna di 26 anni è stata arrestata con l’accusa di aver ucciso il figlio di tre mesi. La dinamica è crudele: lo avrebbe scosso con forza, lanciato e sbattuto a terra più volte. L’episodio risalirebbe al 14 novembre; il bambino, nato il 30 luglio, è stato portato all’ospedale Cannizzaro di Catania e poi al Garibaldi, dove è morto il giorno dopo.

Aveva un grosso ematoma e numerose emorragie. Al momento del ricovero la giovane mamma ha detto che si era fatto male cadendole accidentalmente dalle braccia per una spinta che si era dato da solo. Poi una parziale ammissione.La Procura ha chiesto una consulenza neuropsichiatrica e ha comunque deciso per la custodia in carcere, accordata dal gip, secondo cui la donna “agiva di certo al fine di uccidere” il figlio.

“Ha sempre detto che amava il bambino”, riferisce invece il suo legale, Luigi Zinno, “sostiene che non voleva uccidere il bambino”. Secondo l’avvocato, “la signora soffre di depressione post partum e il giorno in cui è successo il fatto stava malissimo, ha avuto una crisi depressiva e non era in grado di capire cosa stava facendo”. Il papà le aveva prenotato delle visite dallo psicologo, ma non ci è andata. Stando ai dati del ministero della Salute, la depressione post partum colpisce tra il 7% e il 12% delle neomamme e si manifesta generalmente tra la sesta e la dodicesima settimana dopo la nascita del figlio.

La 26enne, riferisce il legale, ha raccontato “‘mi si è oscurata la vista, non ho capito nulla e ho lanciato il bambino’. Era al bordo del letto, quindi la sua intenzione era forse di lanciarlo sul letto e quando si è resa conto l’ha soccorso subito”. Arrivata al pronto soccorso “spaventata ha detto che il bambino le era scivolato”. Una storia difficile alle spalle, quella della giovane, spiega Zinno; ha perso la madre a 11 anni e “da quel momento si è chiusa”. Il compagno non è stato presente mentre era incinta, lei si è trasferita a vivere con una nonna molto anziana e col papà che ha problemi di salute, “ma voleva a tutti i costi questa gravidanza“.

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