La vita in Alaska sta lentamente tornando alla normalità dopo il devastante terremoto di venerdì 30 novembre che ha scosso gli edifici, interrotto la fornitura di energia elettrica e causato gravi danni alla Glenn Highway. Centinaia di scosse di assestamento hanno logorato i nervi dei residenti, preoccupati di essere colpiti da scosse più violente. Il terremoto di magnitudo 7 non ha provocato vittime, feriti gravi o causato danni diffusi alle strutture o crolli di edifici. L’Alaska, infatti, utilizza alcuni degli standard più rigidi per contribuire a costruire edifici resistenti ai terremoti.
Le strade, tuttavia, hanno subito gli effetti peggiori del sisma, soprattutto la caratteristica Glenn Highway, l’unica autostrada che arriva a nord di Anchorage. I dipendenti che lavorano nelle comunità a nord di Anchorage sono stati incoraggiati a prendere un giorno libero oggi, lunedì 3 dicembre, o a lavorare da casa per ridurre il numero di auto sulla Glenn Highway mentre sono in corso i lavori. Ritardi nella circolazione a causa delle deviazioni per evitare i tratti danneggiati o del restringimento ad una sola corsia mentre le squadre di emergenza sono al lavoro per riparare voragini e pieghe nella strada. Le scuole saranno chiuse fino al 10 dicembre, per valutare i danni in circa 4.000 classi di 86 scuole e di altre 4 strutture per assicurarsi che siano sicure per studenti e staff. Questo inoltre aiuterà a ridurre il traffico sulle strade.
La fornitura di cibo, carburanti e altri materiali non è stata interrotta al porto di Anchorage dopo il potente sisma. Circa il 90% di tutti i beni venduti in Alaska arrivano al porto di Anchorage, dove le autorità hanno condotto valutazioni preliminari dei danni. “Tutto sembra ok. C’erano alcune preoccupazioni strutturali con alcuni cavalcavia. Abbiamo delle cose sulla lista di controllo ma niente che possa impedire le operazioni”, hanno dichiarato le autorità. Autorità che hanno avvisato i residenti a non accalcarsi nei supermercati, perché non c’è alcuna emergenza per fare scorta di beni. Tuttavia, almeno un supermercato ieri, 2 dicembre, non aveva latte e aveva poca acqua in bottiglia, pane o banane.
Ethan Berkowitz, sindaco di Anchorage, ha voluto sottolineare come subito dopo il terremoto ci sia stato un clima di cooperazione e condivisione: “Anche quando le persone erano inizialmente preoccupate, coloro che avrebbero potuto prendere l’ultimo prodotto, si sono guardati intorno, hanno visto gli altri e hanno detto “Sì, lo condividiamo con te”. Oltre a questo clima di unione e sostegno tra i residenti, Anchorage e tutta l’Alaska stanno dimostrando quanto sia importante investire sull’edilizia antisismica. Dopo un terremoto molto forte come quello di venerdì e la paura che avrebbe generato in chiunque, la vita in Alaska, che si trova sull’Anello di Fuoco del Pacifico, non ha subito enormi sconvolgimenti. Probabilmente un evento simile in Italia avrebbe conseguenze ben più pesanti in termini di vite umane e danni.