Italia e Stati Uniti hanno sottoscritto l’accordo internazionale di collaborazione scientifica e tecnologica per la realizzazione del progetto PIP–II al Fermi National National Laboratory (Fermilab), di Batavia, nell’Illinois. L’accordo sottoscritto tra DOE (Department Of Energy) e MIUR (Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca), in rappresentanza del quale ha firmato il Vice Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti Maurizio Greganti (in foto a destra, a sinistra Jim Siegrist Direttore del Dipartimento di Fisica delle Alte Energie del DOE) prevede in particolare la produzione di alcuni componenti di alta tecnologia per un nuovo acceleratore di particelle, che servirà a produrre il fascio di neutrini di alta energia più potente del mondo per il progetto DUNE (Deep Underground Neutrino Experiment).
All’evento per la firma dell’accordo, che si è svolto il 4 dicembre nella sede dell’Ambasciata d’Italia a Washington, i rappresentanti di entrambi i Paesi hanno riconosciuto l’importanza e la solidità della lunga tradizione di collaborazione tra gli scienziati italiani dell’INFN e quelli del Fermilab, il cui nome è in onore del grande fisico italiano e premio Nobel Enrico Fermi.
L’Italia con l’INFN fornirà contributi determinanti per la costruzione dell’acceleratore di particelle, lungo 176 metri, che sarà il fulcro del progetto PIP-II (Proton Improvement Plan-II). Il nuovo acceleratore diventerà così il cuore del complesso di acceleratori del Fermilab, e fornirà il fascio di protoni per alimentare un vasto programma di ricerca in fisica delle particelle che si svilupperà nell’arco di alcuni decenni.
“La sottoscrizione di questo accordo che ci vede protagonisti assieme ai nostri partner italiani MIUR e INFN è motivo di grande soddisfazione”, ha dichiarato il sottosegretario del DOE per la scienza Paul Dabbar. “Siamo orgogliosi che il programma di ricerca che si basa sull’acceleratore PIP-II, progettato per creare una delle macchine più avanzate per la ricerca in fisica fondamentale, stia attraendo l’interesse dei partner internazionali”.
“L’accordo firmato oggi dal MIUR e dal DOE è l’ultima testimonianza della portata della cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Stati Uniti e dell’importanza della cooperazione internazionale”, ha sottolineato l’Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti Armando Varricchio. “Questo nuovo passo nella cooperazione arriva in un momento molto significativo, in cui celebriamo il trentesimo anniversario dell’accordo tra i nostri due Paesi sulla cooperazione scientifica e tecnologica, e rinnoviamo il nostro accordo bilaterale per i prossimi tre anni”.
“Seguendo una lunga tradizione di collaborazione, l’impegno assunto dall’INFN per la costruzione dell’acceleratore PIP-II rappresenta un passo importante per lo sviluppo della ricerca sulle proprietà dei neutrini attraverso l’ambizioso progetto DUNE“, ha spiegato il presidente dell’INFN Fernando Ferroni. “Le componenti dell’acceleratore PIP-II saranno realizzate dal Laboratorio per gli Acceleratori e la Superconduttività Applicata (LASA) dell’INFN: un centro di eccellenza a livello internazionale per lo sviluppo di tecnologie avanzate per gli acceleratori di particelle”, conclude Ferroni.
Il fulcro del progetto PIP-II sarà un acceleratore lineare superconduttore, che modernizzerà la prima parte della catena di acceleratori del Fermilab, e fornirà le basi per futuri potenziamenti. Il nuovo acceleratore avrà cavità di accelerazione in niobio e raddoppierà l’energia raggiunta dal suo predecessore. Questo upgrade consentirà al complesso di acceleratori del Fermilab di portare la potenza del fascio di protoni alla scala del megawatt.
“È emozionante pensare che, in pochi anni, grazie al nuovo acceleratore PIP-II saremo in grado di produrre i fasci di neutrini più intensi al mondo, grazie ai quali potremo ottenere un quadro più chiaro dell’evoluzione del nostro universo”, ha detto il direttore del Fermilab Nigel Lockyer. “Questo brillante futuro è possibile in gran parte grazie alla collaborazione con i nostri partner italiani e, dal momento che questa partnership si rafforza nel tempo, speriamo di poter proseguire assieme e condividere future imprese per il progresso della ricerca”.
Oltre all’Italia, altri partner internazionali stanno apportando contributi significativi a PIP-II, in particolare, India, Regno Unito e Francia, come anche i Laboratori Nazionali di Argonne e il Lawrence Berkeley stanno contribuendo al progetto. Questa partnership è un esempio del carattere sempre più globale dei progetti di fisica delle particelle. Il complesso dell’acceleratore PIP-II sarà messo a disposizione della comunità scientifica internazionale di fisica delle particelle ed estenderà il potenziale di scoperta ben oltre quello che può essere raggiunto con gli attuali esperimenti.