L’idea del macellaio Antonio Di Sieno, presentata all’Italian Cuisine World Summit di Dubai, ha conquistato gli chef di tutto il mondo. L’unico italiano nella sua professione che si è presentato di fronte ai grandi cuochi stellati, ha proposto maiali allevati allo stato brado sulle pendici del Parco Nazionale del Vesuvio, secondo l’antica tradizione locale. ”La cosa più innovativa del momento è il ritorno al passato – afferma Di Sieno, macellaio napoletano titolare di “Trippicella“, azienda nata nel 1940 – quella di crescere gli animali all’aperto e macellarli secondo le antiche usanze. Oggi il 95% della carne di maiale viene da allevamenti intensivi; il mio desiderio è portare sulla tavola un prodotto che viene da un animale che ha vissuto nel benessere”.
Il Rosso Vesuviano, un maiale della varietà Duroc, caratterizzato da rusticità e resistenza, nasce in stalla dove resta fino a 60 giorni; in seguito viene allevato e fatto crescere all’aperto, con un netto miglioramento della qualità della vita e la possibilità di esprimere comportamenti naturali, come andare alla ricerca di cibo. ”Abbiamo riscoperto – spiega il macellaio in una nota – l’antica tradizione delle famiglie contadine dove il maiale veniva allevato nel rispetto di regole precise, tramandate di padre in figlio. Il nostro Rosso Vesuviano viene allevato per 14/16 mesi fino a farlo arrivare a pesare circa 150/170 chilogrammi”. Di Sieno sta dunque cercando di riportare alla ribalta piatti poveri.