Ragazzo morto d’infarto a scuola, il cardiologo: “Anche in età pediatrica i fattori di rischio sono sempre più presenti”

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Si continua a restare attoniti spettatori di decessi improvvisi per malattie cardiovascolari in giovani adolescenti o bambini senza patologie conclamate. Non ci sono parole per esprimere sgomento e solidarietà ai genitori e alle famiglie colpite“. A sostenerlo è il professore Michele Gulizia, presidente della fondazione per il Tuo cuore Onlus e direttore della Cardiologia dell’ospedale Garibaldi-Nesima. Il tema è quello riguardante la morte per infarto di un 17enne, avvenuta ieri in Sicilia mentre il giovane si trovava a scuola, al liceo scientifico statale Principe Umberto di Catania.Queste circostanze – spiega Gulizia – devono fare accendere con forte potenza i riflettori dell’opinione pubblica e dei gestori della sanità sulla necessità di una prevenzione cardiovascolare efficace, precoce e senza sconti, che deve prevedere screening cardiologici a tappeto soprattutto nell’età della fanciullezza e dell’adolescenza, perché spesso idealmente associate ad assenza di patologie”.

“La distribuzione socioeconomica dei fattori di rischio cardiovascolare riconoscibili, e quindi modificabili e contrastabili attraverso periodici e accurati controlli medici, quali ad esempio l’ipertensione arteriosa e l’ipercolesterolemia, oltre alle eventuali malformazioni congenite paucisintomatiche – spiega il cardiologo – è ormai diffusa anche in età pediatrica. Per questo occorre una salvaguardia dello stato di salute cardiovascolare dei nostri ragazzi attraverso un controllo cardiologico accurato anche, e soprattutto, in pieno benessere. La visita cardiologica con elettrocardiogramma, il rilievo della pressione arteriosa, del peso corporeo, della colesterolemia e l’esecuzione di un ecocardiogramma sono esami semplici, non invasivi e alla portata economica di tutti. Forse – precisa – sarebbe il caso di inserirli in un percorso di prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari al pari della vaccinazione obbligatoria in età pediatrica“.

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