“Non abbiamo tutti gli elementi necessari per valutare il caso della morte della giovane giornalista statunitense, Bre Payton. Non sappiamo se avesse fattori di rischio, per esempio. Ma la morte di una giovane di 26 anni, nel caso di una persona sana, per complicanze in un’influenza da H1N1 è sicuramente un evento eccezionale e raro” .
Lo spiega all’Adnkronos Salute Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità. Da quello che riportano i giornali la giovane avrebbe contratto il virus influenzale complicato poi da una meningite “L’H1N1 è un virus noto.
Il responsabile della pandemia 2009, la cosidetta ‘suina’. Da allora è divenuto un normale virus stagionale: né più buono né più cattivo. Sappiamo che, a differenza di altri, in genere colpisce poco gli anziani. Colpisce di più i giovani, oltre che le persone con malattie predisponenti: obesi, persone con alcune patologie croniche, fumatori, donne in gravidanza. Ma si tratta anche di un patogeno che, in Italia, circola praticamente da 10 anni, assolutamente sotto controllo. Diverse persone l’hanno contratto nel tempo e quindi sono immuni. Molti, inoltre, si sono vaccinati e le formulazioni vaccinali sono attive contro questo patogeno”. Insomma non c’è da preoccuparsi. “In generale – conclude Rezza – quest’anno l’epidemia influenzale sembra andare a rilento. Per avere una visione più chiara dovremmo aspettare il rientro a scuola dopo le vacanze. Normalmente il picco coincide infatti con questo periodo”, conclude l’esperto.