Si sono concluse intorno alle due del mattino le operazioni di recupero da parte del Soccorso Alpino e Speleologico dei tre escursionisti di Ponte di Piave (TV) bloccati in comune di Erto e Casso nella zona sottostante il Sentiero Doné.
La prima segnalazione era arrivata in stazione intorno alle 19 quando alcuni forestali avevano avvistato delle luci in movimento nel canale, nello stesso punto nel quale dieci giorni fa erano stati ritrovati bloccati i due border collie salvati dal Soccorso Alpino e Speleologico. La richiesta ufficiale alla stazione Valcellina del Soccorso Alpino e Speleologico dalla centrale operativa della SORES è giunta intorno alle 21. Inizialmente si è pensato di procedere al soccorso in due modi, sia contattando l’elicottero dell’esercito dell’Aves Rigel di Casarsa abilitato al volo notturno, attraverso il centro di coordinamento di Poggio Renatico, sia le squadre di terra con la barella portantina. Si è poi optato, considerando la zona e i rischi oggettivi, di procedere senza l’elicottero, che era pronto a decollare in qualunque momento a partire dall’allarme inoltrato. Una squadra di soccorritori composta da sette tecnici del CNSAS e da due SAF dei Vigili del Fuoco si è recata a piedi da Casso verso il sentiero Doné e in circa un’ora di cammino ha raggiunto i tre escursionisti, A. A. maschio del 1990, G. (nome) O. (cognome) maschio del 1995 e C. (nome) M. (cognome) femmina del 1995 tutti di Ponte di Piave. I tre erano attrezzati con le torce frontali, con ramponi, imbracature e anche con uno spezzone di corda di venti metri, che però non sarebbe stato sufficiente a coprire il salto che li separava dal ghiaione sottostante, alto circa quaranta metri. Uno dei tre era scivolato procurandosi delle escoriazioni non gravi. I ragazzi sono stati individuati con il sistema di geolocalizzazione SMSLocator grazie ai loro cellulari e una volta raggiunti dai soccorritori, recuperati con le corde e scortati a piedi in sicurezza con l’uso delle corde fino al sentiero ufficiale, lungo il quale sono stati condotti fino a Casso. Le loro condizioni erano buone e hanno poi deciso di essere in grado di rientrare autonomamente, anche se sul posto era pronta ad attenderli una ambulanza. Alle operazioni hanno preso parte circa dodici tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico e in appoggio i Vigili del Fuoco del gruppo specializzato SAF. L’area nella quale i ragazzi hanno smarrito il sentiero ufficiale finendo nel canale esposto, quella del sentiero Doné, è frequentemente foriera di richieste di soccorso. Dal cosiddetto sentiero Doné i ragazzi, vedendo che stava facendo buio, hanno infatti tagliato lungo una traccia pensando di abbreviare il tragitto e si sono trovati nel canale sopra le rocce esposte: in ogni caso non si sono persi d’animo e nell’attendere i soccorritori sono anche riusciti ad accendersi un fuoco per scaldarsi.
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