Lo psicologo analista Paolo Tranchina, tra i rinnovatori militanti della psichiatria italiana sulle orme di Franco Basaglia e Agostino Pirella, di cui fu collaboratore, è morto improvvisamente ieri a Firenze all’età di 80 anni.
L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla famiglia, precisando che i funerali civili si terranno domani, domenica 30 dicembre, alle ore 15, a Firenze presso la sede della compagnia teatrale di Chille de la Balanza in via San Salvi 12, nell’ex ospedale psichiatrico di San Salvi che lo vide animatore di varie esperienze. Esponente di Psichiatria Democratica, ha coltivato l’idea di “rivoluzione” nelle relazioni di cura praticate da Basaglia e Pirella, ricercando sempre nuovi e più appropriati modelli scientifici di approccio alla sofferenza mentale.
Nato a Manerbio (Brescia) nel 1938, Paolo Tranchina si specializza in psicologia all’Istituto Carl Gustav Jung di Zurigo. Inizialmente lavora a Milano privatamente, e nella scuola, alla Società Umanitaria. Partecipa alle esperienze di superamento del manicomio e alla creazione dei nuovi servizi di salute mentale ad Arezzo, Firenze e Prato, per insegnare poi psicoterapia alla Clinica Psichiatrica dell’Università di Verona.
Era psicoanalista didatta della Società di Psicanalisi di Zurigo-Kreuzlinghen, fondata da Norman Elrod. Dal 1969 ha diretto con Agostino Pirella la rivista “Fogli di Informazione”, giunta al n° 202, con una collana di libri di oltre trenta titoli, di cui nel corso degli anni è stato sempre più anima e mattatore. E’ stato presidente della Società Italiana di Psicoterapia Concreta.
Tranchina ha scritto numerosi libri, tra i quali: “Norma e antinorma, esperienze di psicoanalisi e lotte antistituzionali, antropo-ecologici”, “Il segreto delle pallottole d’argento. Psicoterapia, servizio pubblico, psicosi”; “Psicoanalista senza muri. Diario di un’istituzione negata”; “Portolano di Psicologia, esperienze e prospettive di una professione giovane”, in collaborazione con Enrico Salvi, Maria Pia Teodori, Sandra Rogialli; “Psicoterapia concreta”, “Psichiatria Democratica: trent’anni”. Con Maria Pia Teodori ha scritto il libro “Afrodite, psicologia di un mito”. Da circa un trentennio lavorava come analista privato a Firenze, dove si è occupato di formazione. Per molti anni ha seguito le attività di pittura e ceramica del Centro di Attività Espressive ‘La Tinaia’ presso l’ex ospedale psichiatrico San Salvi di Firenze.