Le piume sono circa 70 milioni di anni più antiche del previsto. Ad indicarlo sono stati i resti di pterosauri, rettili volanti vissuti nel Mesozoico, tra 230 e 65 milioni di anni fa. Questi animali, secondo quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Nature Ecology & Evolution, erano coperti da quattro diversi tipi di piume. Lo studio è stato condotto da un gruppo di paleontologi europei e cinesi, coordinato da Baoyu Jiang, dell’Università cinese Nanjing. Le piume ricoprivano testa, collo, corpo e ali. Di lunghezza piuttosto ridotta, in genere meno di un millimetro, la loro forma variava da singoli filamenti a piccoli ciuffi. “Per studiare le origini e le caratteristiche di questi animali siamo andati nel cuore della Mongolia, dove in passato erano già state trovate testimonianze fossili della possibile presenza di una qualche forma di peluria sul corpo degli pterosauri“, ha spiegato Baoyu Jiang. Lo studio dei fossili ha dimostrato che queste strutture simili a peli erano in effetti delle piume. “Erano simili dal punto di vista evolutivo a quelle dei moderni uccelli e di altri gruppi di dinosauri”, ha chiarito Mike Benton, dell’Università di Bristol, altro autore della ricerca. I paleontologi hanno anche osservato al microscopio tracce della “presenza di corpuscoli pigmentati, i melanosomi, in grado – hanno concluso – di dare alle piume un colore rossastro“.
Dai resti degli pterosauri arrivano piume antiche quasi 100mila anni: il Mesozoico nascosto nel cuore della Mongolia
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