Continua lo scontro verbale tra il filosofo Simone Regazzoni e l’immunologo Roberto Burioni. La discussione era nata il 19 novembre, sotto un post di Giudo Vitiello sotto il quale il filosofo ha commentato: “La scienza è una cosa buona, ma ci sono medici che ne hanno un’idea così ingenua e imbarazzante da fare danno alla scienza. Certo, non si può chiedere a tutti di conoscere un po’ di filosofia della scienza. Però ignoranza e arroganza poi non aiutano se decidi di metterti a discutere nello spazio pubblico”.
Tirato in ballo da terzi arriva Burioni che paragona le nuovi correnti filosofiche ad Ugo Tognazzi. Regazzoni lo invita a “tornare a studiare” e in quel momento Burioni sposta la polemica su piano personale, dicendo al filosofo: “Un professore a contratto che dice a un professore ordinario “vada a studiare ne ha bisogno” è qualcosa che accade solo su twitter, e solo in casi particolarissimi”.
Regazzoni intervistato da La Verità critica l’atteggiamento di Burioni spiegando che “in sostanza dichiara che lui ha ragione in virtù della sua stessa autorità. Questo significa non conoscere l’abc di una discussione filosofica e scientifica. E inoltre ci dà l’idea di come funziona l’università italiana, ovvero in maniera molto provinciale dove il barone non può essere contestato”.
La conseguenza di ciò è una divisione del pubblico non in base ai temi scientifici, ma in base agli schieramenti di pro e contro: “Se una sola delle verità sulle vaccinazioni venisse messa domani in dubbio da nuovi esperimenti, cosa sempre possibile, questo farebbe dire a molti “ma allora ci avete mentito” portando acqua al mulino dei no vax, di cui io non faccio assolutamente parte”, spiega.
In particolare per Regazzoni quello che maggiormente è da recriminare nella comunicazione di Burioni è il fatto che “Fa vendere più libri a uno che senza “blastare sarebbe rimasto sconosciuto al grande pubblico, ma non aiuta il dibattito. Pensate se Alberto Angela iniziasse una sua trasmissione con “Cari somari stasera parleremo di Roma antica, di cui voi non sapete nulla, menomale che ci sono qui io.”