La scossa di terremoto che alle 3:19 della notte ha colpito Catania è stata fortissima: non solo per l’intensità (magnitudo 4.9), ma soprattutto per la profondità. L’ipocentro della scossa, infatti, è stato ad appena 1.2km di profondità, quindi le onde sismiche si sono propagate molto rapidamente in superficie, provocando danni a molte abitazioni, alcune completamente distrutte e crollate. Il bilancio è fortunatamente lieve: non ci sono morti, 10 i feriti nessuno in condizioni gravi. Sono tutti ricoverati in codice giallo negli ospedali di Catania e provincia. Si registrano danni agli edifici in particolare a Fleri, frazione di Zafferana Etnea, ma anche a Santa Venerina e Aci Catena. Ci sono alcuni sfollati: si tratta di persone le cui abitazioni hanno subito lesioni o di cittadini impauriti che non vogliono rientrare nelle loro case. La prefettura di Catania fa sapere che sono stati allestiti dei ricoveri nelle scuole e nella palestre. Sono in corso verifiche della Protezione civile, anche con elicotteri che sorvolano la zona. Eloquenti le immagini dei danni, osservabili nelle foto che pubblichiamo nella gallery in alto a corredo dell’articolo con le mappe precise dell’epicentro.
L’epicentro s’è verificato tra Trecastagni, Aci Catena e Acireale, alle pendici del versante sud/orientale dell’Etna, molto più vicino al centro di Catania rispetto allo sciame sismico della Vigilia di Natale quando c’erano state circa 300 scosse fino a magnitudo 4.0 ma tutte nell’area sommitale del vulcano. Questa scossa è stata avvertita da oltre un milione di persone, in modo particolare nei comuni di Catania, Acireale, Giarre, Gravina di Catania, Mascalucia, Aci Catena, Tremestieri Etneo, Aci Castello, Trecastagni e Pedara.
Nell’area più vicina all’epicentro, il risentimento sismico ha raggiunto il 7°/8° grado della scala Mercalli. La scala Mercalli non misura l’intensità del terremoto, ma i suoi effetti sul territorio.
Il 7° grado della scala Mercalli significa che la scossa è classificata come “molto forte“, cioè “Caduta di fumaioli, lesioni negli edifici“.
Invece l’8° grado classifica la scossa come “rovinosa” e significa “Rovina parziale di qualche edificio; qualche vittima isolata“.
Ovviamente il grado di risentimento sismico in base alla scala Mercalli varia di zona in zona: nelle zone più vicine all’epicentro è più forte, mentre in quelle più lontane è più lieve.
Intanto personale e mezzi dei Vigili del fuoco della Calabria sono partiti per la Sicilia per aiutare nelle operazioni del post terremoto che ha colpito la notte scorsa il Catanese. Le squadre, per un totale di 40 unità e di diversi mezzi, appartengono a quattro sezioni operative calabresi. Da Catanzaro sono state inviate nove unità con i relativi automezzi.
E’ stata chiuso al traffico anche un tratto dell’autostrada Catania-Messina, la A18, per la presenza di crepe sull’asfalto createsi dopo il terremoto. Il blocco si registra tra i caselli di Acireale e Giarre. L’eventuale riapertura sara’ decisa dopo sopralluoghi e verifiche su sicurezza e stabilita’ del tratto autostradale al momento chiuso al traffico.
Terremoto Catania, l’esperto lancia un nuovo allarme per le prossime ore
La zona dell’Etna orientale, dove questa notte si è registrato un terremoto di magnitudo 4,8, “è ad alta attività sismica. Perciò non si possono escludere altre scosse in tempi ravvicinati”. E’ quanto afferma all’Adnkronos Carmelo Monaco, direttore del Dipartimento e professore di geofisica all’Università di Catania. “Siamo in presenta -spiega- di una tipica attività della zona in cui periodicamente movimenti tettonici ed eruzione dell’Etna si alimentano a vicenda”. “Il tutto parte da un processo tettonico di apertura che richiama il magma la cui fuoruscita crea un disequilibrio nel sistema attivando la faglia e causando il sisma. In genere si tratta di terremoti molto superficiali che hanno la caratteristica di causare danni significativi se rapportati all’entità, ma in un raggio d’azione molto circoscritto”. Nella zona, ricorda l’esperto, “sono molti i terremoti registrati negli anni passati e tutti con le stesse caratteristiche. Si tratta sempre di terremoti legati all’attività del vulcano. Una sorta di gioco tra attività vulcanica e tettonica”. Fenomeni simili ci sono stati per esempio nel 1875, nel 1914, nel 1919, nel 1931, nel 1984 e da ultimo nel 2002 “quando il 29 ottobre in una giornata si registrarono 5 scosse di terremoto di magnitudo superiore a 4”.