Le Madonie non sono tra le zone a maggior rischio sismico della Sicilia ma tuttavia il territorio è stato soggetto a sismi di media potenza nel corso dei secoli. Spesso ha risentito di terremoti con epicentri in aree confinanti (Palermo, Cefalù, Capo d’Orlando) e nel Mar Tirreno, ma senza danni rilevanti. L’evento di maggior importanza risale al 1818, esattamente 200 anni fa, quando si sviluppò uno sciame sismico che perdurò per ben sei mesi, dall’estate del 1818 alla primavera del 1819, causando numerosi danni e gettando la popolazione nello sconforto. Due le scosse più forti, verificatesi l’8 settembre 1818 (di mattina) ed il 24 febbraio 1819 (di sera). Lo sciame provocò crolli diffusi a Castelbuono dove morirono pure 3 persone. Petralia, Polizzi, Caltavuturo, Scillato e Gangi gli altri Comuni maggiormente colpiti da questa sequenza, a dimostrazione di come anche il territorio delle Madonie, e in generale tutta la parte settentrionale della Sicilia, non sia immune dal rischio sismico.
Terremoto Madonie, esattamente 200 anni fa la scossa più forte della zona
Fotogallery correlate