Proseguono gli sviluppi in tema di ricerca relativa ai trapianti. Un team di scienziati di Germania, Svezia e Svizzera ha dimostrato che i babbuini possono sopravvivere per più di 6 mesi dopo aver ricevuto un trapianto di cuore di maiale. Un tempo record, senza precedenti, spiegano gli esperti.
Lo studio, che è durato a lungo e ha portato a ottenere lo storico risultato di sopravvivenza su due degli esemplari sottoposti all’intervento, è stato pubblicato su ‘Nature’.
Gli autori spiegano di aver utilizzato un protocollo modificato che ha migliorato il traguardo raggiunto nei test eseguiti prima. Si tratta, per gli esperti, di un passo avanti verso la prospettiva di un trial sull’uomo, che si stima potrebbe diventare realtà nel giro di 3 anni, secondo quanto riportano diversi media internazionali online che danno notizia della ricerca.
Lo studio è stato condotto tra febbraio 2015 e agosto 2018. I ricercatori hanno arruolato 14 babbuini maschi che sono stati sottoposti a trapianto di cuore prelevato da 14 giovani suini. I cuori sono stati geneticamente modificati per esprimere un gene umano, Cd46, e una proteina chiamata trombomodulina.
I babbuini sono stati divisi in tre gruppi, per i quali sono stati utilizzati diversi approcci. Per il primo gruppo la sopravvivenza è stata fino a 30 giorni, per il secondo la funzione cardiaca è risultata migliore e la sopravvivenza è arrivata a 40 giorni, perfezionando la tecnica di preservazione dei cuori donati in celle frigorifere, facendo circolare al loro interno fluidi contenenti ossigeno, ormoni, globuli rossi e sostanze nutritive.
Nel terzo gruppo, composto da 5 babbuini, gli esemplari hanno ricevuto anche un trattamento antipertensivo (perché i suini hanno una pressione sistolica più bassa) e sono stati usati ulteriori farmaci per contrastare la crescita eccessiva del cuore. Dopo 4 settimane tutti e 5 i babbuini trapiantati mostravano una buona funzione cardiaca.
Due hanno vissuto in buona salute fino a 3 mesi dopo l’intervento – che era l’obiettivo originario fissato per l’esperimento – altri due sono sopravvissuti rispettivamente per 195 e 182 giorni, superando dunque il traguardo di 6 mesi con un cuore di maiale nel petto. A questo punto lo studio è stato concluso dagli scienziati.
Il trapianto di organi da una specie all’altra, noto come xenotrapianto, è stato oggetto di ricerca per molti anni. Diversi scienziati sono convinti che – se perfezionato – possa contribuire a superare la carenza di organi umani che limita di molto il numero di trapianti possibili e allunga le liste delle persone in attesa di una donazione.
Gli esperti precisano che gli ostacoli da superare perché questa prospettiva si realizzi sono diversi: dal rischio infezioni al possibile rigetto, fino alle considerazioni etiche che accompagnano un intervento di questo tipo nell’uomo. Non è la prima volta che vengono trapiantati organi di maiale nelle scimmie. Ma il traguardo massimo di sopravvivenza che si era finora ottenuto con un cuore di maiale ‘battente’ nel petto di un babbuino non superava i 57 giorni. Gli scienziati hanno rotto questa barriera. E il chirurgo Bruno Reichart, della Ludwig Maximilian University di Monaco, co-autore dello studio, ha spiegato che se al team venisse garantito un adeguato sostegno finanziario per svolgere ulteriori ricerche, gli studi clinici negli esseri umani potrebbero iniziare in circa tre anni. Finora, il lavoro del team è stato sostenuto dal governo tedesco.