A 14 anni dalla grande tragedia, l’Indonesia è ancora una volta sconvolta da un terribile tsunami. Stavolta non è stato possibile attivare il sistema di allerta rapida per lo tsunami in quanto a generarlo non è stato un terremoto, ma una frana probabilmente legata a un’eruzione vulcanica.
“I sistemi di allerta funzionano per i maremoti generati dai terremoti“, ha spiegato il vulcanologo Pier Giorgio Scarlato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vuclanologia (Ingv). “Quando ci sono eruzioni vulcaniche – ha aggiunto – il magma che risale dalle profondità può generare terremoti, ma nella maggior parte dei casi provoca una deformazione della struttura del vulcano, rendendone i versanti instabili e innescando la formazione di frane”.
Sembra essere questa la dinamica dello tsunami che ha colpito le coste dell’Indonesia. “Da circa un anno è in corso un’eruzione del vulcano Anak Krakatoa – ha detto Scarlato – e le bellissime esplosioni attirano molti turisti”. Difficile dire, ha concluso, se le esplosioni siano le responsabili della frana: il vulcano è così instabile che la frana sarebbe potuta avvenire comunque.