La triste vicenda dell’aereo scomparso sulla Manica con a bordo un pilota e il calciatore argentino di origini italiane Emiliano Sala tiene tutti con il fiato sospeso. Il Piper PA-46, aereo monomotore a turbina, sul quale viaggiavano è sparito dai radar intorno alle 21:30 del 21 gennaio e da allora non si hanno più tracce del velivolo e tanto meno dei due passeggeri. Dopo 3 giorni di ricerche utilizzando imbarcazioni e mezzi aerei la polizia ne ha dichiarato la sospensione, tra l’incredulità angosciata della famiglia del giovane: “Non può essere sparito così“. Le squadre di soccorso sostengono di aver perlustrato una zona di 4.440km², pari alla metà dell’isola di Cipro, e che dopo 3 giorni le speranze di trovare i due ancora in vita siano “estremamente remote”.
L’ex fidanzata di Sala, la modella Berenice Schkair, non crede all’idea di un incidente e nei giorni scorsi aveva già invitato le autorità ad indagare “sulla mafia del calcio perché io non credo che questo sia stato un incidente”. Nelle ultime ore sul suo account Instagram ha pubblicato una vignetta dedicata al calciatore argentino (quella che vi riproponiamo in alto) in cui si vede l’attaccante, con addosso la divisa del Nantes, e il pilota uscire fuori dall’acqua sostenendosi l’un l’altro. Sullo sfondo il relitto dell’areo sulla terraferma, appena fuori dall’acqua. La frase che Berenice ha pubblicato nel suo post dice: “C’è un posto enorme in cui continuare a cercare Emiliano Salae il pilota. C’è una famiglia che aspetta una risposta. Non possono interrompere le ricerche”.
Infinita la serie di commenti e risposte al post della giovane, tutti a sostegno della continuazione delle ricerche in una faccenda che ha sempre avuto contorni poco chiari. Perché in fondo un po’ tutti ci aspettiamo che sia questo il finale della storia, che i due in un modo o nell’altro siano riusciti a sopravvivere e a mettersi in salvo, che riemergano da quelle acque nelle quali sono stati cercati per diversi giorni. Sicuramente pochi per una famiglia che non riesce ad accettare di perdere un figlio, un fratello, un giovane di 28 anni in questo modo, senza sapere cosa ne sia stato di lui, cosa sia realmente successo, i veri motivi dietro quanto accaduto.
Sicuramente il modello di aereo sul quale viaggiavano ha una storia poco rassicurante in termini di prestazione: 160 incidenti gravi, 55 dei quali mortali. E poi le dichiarazioni sul pilota, David Ibbotson, 60enne inglese, e sulla sua licenza di volo: c’è chi sostiene che non potesse trasportare passeggeri paganti (ma non è ancora chiaro se abbia ricevuto qualche compenso) e chi riporta frasi in cui si definiva “un po’ arrugginito” con il sistema di atterraggio.
E poi l’ultimo agghiacciante messaggio che Emiliano aveva inviato al padre e agli amici mentre era già a bordo di quel volo che da Nantes avrebbe dovuto portarlo a Cardiff, dove aveva appena firmato un contratto record con la squadra della città. Ecco le sue parole: “Salve ragazzi come state? Sono sfinito. Ero a Nantes, ho dovuto fare talmente tante cose, e poi ancora, ancora… non finiva più. Adesso sono in aereo. Sembra che stia per cadere a pezzi. Me ne vado a Cardiff, speriamo possa cominciare domani pomeriggio ad allenarmi con la mia nuova squadra. Voi come state? Se fra un’ora e mezzo non ci saranno mie notizie, non so neppure se manderanno qualcuno a cercarmi, perché non mi ritroveranno, ma voi lo saprete. Papà, ho una paura…“.
Non c’è nulla di chiaro in questa vicenda e per questo la sospensione delle ricerche scatena in tutti rabbia e indignazione. Ecco perché questa bellissima vignetta sta facendo il giro del web, nella speranza che ci possa essere quel lieto fine a cui le squadre di ricerca hanno già rinunciato.