Se parliamo di sicurezza in ambito automotive non ci riferiamo solamente a sistemi che possano prevenire, evitare o limitare danni agli occupanti in caso di incidente.
La sicurezza in questo campo riguarda anche la vulnerabilità dell’auto dovuta alle moderne tecnologie dei sistemi di bordo, infatti se fino a un decennio fa il peggior nemico della nostra auto era il ladro adesso è diventato l’hacker.
Pensiamo ai sistemi di sblocco delle portiere e accensione senza chiave, i cosiddetti “Keyless”, alla possibilità di controllare l’auto da remoto o all’intelligenza artificiale per la guida autonoma, gli esperti di informatica possono sfruttare proprio queste connessioni per intromettersi nel software di bordo della vettura e farne ciò che vogliono.
Lo sa bene Elon Musk, fautore della guida autonoma e delle vetture ipertecnologiche, che non vorrebbe mai vedere “sparire” una Tesla colpita da un attacco hacker.
Proprio per questo, dal 20 al 22 marzo in occasione del Pwn2Own (competizione tra hacker che ha come scopo quello di riuscire a trovare delle falle in specifici software), gli uomini di Tesla hanno deciso di sottoporre la Model 3 all’attacco degli hacker concorrenti che dovranno sfidarsi nel manomettere i diversi sistemi elettronici della vettura.
In palio ci sono premi per un totale di 900.000 dollari oltre che un esemplare di Model 3.
Ricompense diverse per chi riuscirà a individuare le vulnerabilità legate al gateway dell’auto che gestisce motore e batterie, all’autopilot addetto alle funzioni di assistenza alla guida o al VCSEC, ossia al sistema che controlla le opzioni di sicurezza, incluso l’antifurto o a chi sarà in grado di compromettere il telecomando, lo sblocco delle portiere o i sistemi di infotainment e di collegamento wi-fi o Bluetooth.