Autostrade: Di Maio vuole abolire il pedaggio ai caselli

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Durante una diretta Facebook insieme al compagno di partito Alessandro Di Battista, il vicepremier e Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, ha espresso i suoi dubbi riguardo le tariffe autostradali in Italia.
Al volante della sua auto sulle autostrade svizzere, il vice Premier si fa ispirare dalla regolamentazione locale, senza caselli e con tariffe inferiori: “Dobbiamo parlare di una rete autostradale con tariffa unica europea. Deve sparire il casello e dobbiamo introdurre una tariffa annuale per l’utilizzo della rete. E questi soldi vanno ad una società stradale che li usa per fare le strade ed investire […] vogliamo togliere la concessione alla famiglia Benetton che da quando è entrata in Autostrade ha aumentato le tariffe del 30% ma ha ridotto gli investimenti”.

Oltreconfine infatti non esistono caselli ma si paga un canone annuo e si riceve un adesivo (vignetta) da applicare sul parabrezza che può essere controllato molto semplicemente a vista dagli agenti di polizia o individuato dalle telecamere installate lungo le tratte autostradali.

Non si è fatta attendere la replica di Autostrade per l’Italia: “In relazione a quanto dichiarato oggi dall’on. Di Maio e dal dott. Di Battista, senza voler entrare in alcun modo nel dibattito politico ma con l’intento di fornire informazioni utili ai cittadini, Autostrade per l’Italia ricorda che le tariffe autostradali sulla propria rete sono in media le più basse d’Europa nei Paesi comparabili: sono circa il 40% più basse rispetto a quelle applicate in Spagna e circa il 15% inferiori rispetto a quelle francesi. Per quanto riguarda gli investimenti la società ha investito dalla privatizzazione a fine 2017 13,6 miliardi di euro, con un livello medio annuo di investimenti pari a 757 milioni di euro l’anno contro i 127 milioni di euro annui medi della gestione pubblica. Inoltre Autostrade per l’Italia spende in manutenzione, per km di infrastruttura, circa 108 mila euro l’anno (periodo 2013-2017), cinque volte di più rispetto ad ANAS e tre volte di più rispetto alle principali concessionarie francesi e spagnole. Tutte queste informazioni sono certificate, desumibili dai bilanci e consultabili da chiunque sul sito www.autostrade.it”.

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