Che un’assunzione incontrollata di caffeina durante la gravidanza possa avere effetti negativi sul feto è ormai risaputo. Tuttavia nella maggior parte degli studi finora condotti non è stata presa in esame un’altra sostanza eccitante presente nel tè e analoga alla caffeina: la teina.
Ad accorgersi di questo vuoto è stato un gruppo di ricercatori guidato da L. Chen, dello University College di Dublino, che ha condotto uno studio pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition con lo scopo di esaminare gli effetti sul nascituro dell’assunzione di teina in gravidanza.
Nello studio, sono stati esaminati i dati di 941 coppie madre-figlio irlandesi presi dal Lifeways Cross Generation Cohort Study.
Le assunzioni dietetiche materne nei primi periodi di gravidanza sono state valutate mediante un questionario, dal quale si è osservato che l’assunzione di sostanze eccitanti derivava dal consumo di caffè, tè, bevande analcoliche e cibi e bevande contenenti cacao.
Il tè è risultato essere la principale bevanda “eccitante”, consumata dal 48% delle gestanti e seguita dal caffè, con il 39% di consumo. In una tazza di tè ci sono dai 15 ai 70 mg di teina, al primo posto nella classifica ci sono il tè nero e il tè Pu-erh. Invece, molto più bassa, è la quantità di teina nel tè verde.
Sono state analizzate le associazioni tra l’assunzione di caffeina e teina e le caratteristiche alla nascita del bambino: il peso, la lunghezza e l’età gestazionale, con particolare riguardo alla nascita pretermine.
Lo studio ha rivelato che anche per consumi inferiori a quelli attualmente raccomandati dall’OMS (circa 300 mg al giorno tra caffeina e teina) possono presentarsi rischi per la salute del bambino.
Nel modello di analisi, l’assunzione di caffeina materna sembra essere associata a un minor peso alla nascita, una lunghezza inferiore del neonato, circonferenza della testa più piccola ed età gestazionale più breve. Tali rischi di incorrere in un esito avverso sono stati registrati in quantità maggiore per le categorie di donne che assumevano grandi quantità di caffeina e teina, rispetto alle donne che ne facevano un uso moderato.
Tuttavia gli stessi autori della ricerca riconoscono che i dati rilevati dallo studio non sono ancora sufficientemente indicativi per decidere di raccomandare una totale astensione dalle fonti di caffeina e teina nelle donne in gravidanza.