Buon Anno! Ma non sempre Capodanno è l’1 Gennaio: ecco come diverse culture del mondo festeggiano l’inizio del Nuovo Anno

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Manca ormai poco all’arrivo del 2019. Mentre la maggior parte del mondo si sta già preparando per festeggiare l’inizio del Nuovo Anno l’1 gennaio, ci sono molte culture che riconoscono l’evento in date differenti. Ecco 5 celebrazioni culturali del Nuovo Anno che si verificano, invece, nel corso di tutto l’anno.

1. Nuovo Anno Lunare (Cina)

Per 15 giorni, miliardi di persone in Cina e in altri Paesi asiatici, come Indonesia e Vietnam, festeggiano il Nuovo Anno Lunare, conosciuto anche come Festa di Primavera. Il nome Festival di Primavera è dovuto al fatto che il primo giorno del nuovo anno segna la fine della parte più gelida dell’inverno, il che significa che la gente può anticipare l’inizio dei mesi primaverili. È festeggiato all’inizio del tradizionale calendario cinese lunisolare, che indica le fasi della luna e il tempo dell’anno solare.

La data del Nuovo Anno Lunare cambia ogni anno”, spiega Yi Wu, professoressa assistente di antropologia presso la Clemson University. Il primo giorno del nuovo anno cade sempre nel novilunio tra il 21 gennaio e il 20 febbraio, secondo il calendario lunare cinese. Ogni nuovo anno deve il suo nome ad uno dei 12 animali del ciclo dello Zodiaco. Per esempio, il 2018 è stato l’Anno del Cane. Tradizionalmente, i festeggiamenti si svolgono dalla vigilia del primo giorno del Nuovo Anno Lunare al Festival della Lanterna, che si tiene il 15° giorno del primo mese del calendario.

2. Rosh Hashanah (Israele)

Il popolo ebraico di tutto il mondo celebra il nuovo anno a settembre o ottobre durante il Rosh Hashanah, che significa “Capodanno”. È considerato un tempo di gioia, introspezione e celebrazione di un altro anno. È festeggiato i primi due giorni del Tishrei, che è il 7° mese del calendario ebreo. La festività è celebrata con tradizioni che includono il suono dello shofar, o corno di montone, nelle sinagoghe e con il consumo di cibi come datteri, porro, barbabietole e melograno. Ogni cibo ha un significato speciale. Per esempio, una popolare tradizione ebrea prevede di mangiare mele ricoperte di miele seguite da una preghiera. Gli antichi ebrei credevano che le mele avessero proprietà curative e che il miele significasse speranza per un nuovo e dolce anno.

Il Tashlich, parola che deriva dal verbo “gettare” in ebraico, è un’altra tradizione del Rosh Hashanah. Gli ebrei vanno nei pressi di un corpo d’acqua per scuotere le loro tasche, gettando simbolicamente i loro peccati nell’acqua.

3. Nawruz (Iran)

Per 13 giorni, circa 75 milioni di persone in Iran e 30 milioni di persone in Afghanistan festeggiano la rinascita della natura nel Nawruz, che significa “nuovo giorno”, all’inizio della primavera. Conosciuto anche come il Nuovo Anno Persiano, è una delle festività più antiche della storia, celebrata per circa 4.000 anni. “È festeggiata proprio come il Natale. In Iran, le famiglie si riuniscono e si fanno regali. È anche quasi simile al Black Friday degli Stati Uniti, perché fare acquisti è un evento importante e indossare nuovi vestiti è un must”, ha spiegato Clemens Sehi, scrittore di viaggi e direttore creativo del magazine Travellers Archive.

Gran parte della festività prevede una profonda pulizia di circa 3 settimane prima dell’equinozio di primavera, durante le quali le abitazioni vengono messe in rodine e ripulite dalle cianfrusaglie per lasciare spazio ad un nuovo inizio. “Il 13° giorno delle celebrazioni viene tradizionalmente trascorso facendo picnic all’aria aperta con qualsiasi tipo di dolci; questo dovrebbe scacciare il cattivo presagio del numero 13”, aggiunge Sehi. In Afghanistan, il festival dura 3 giorni ed è celebrato con danze, musica e aquiloni.

4. Pahela Baishakh (India)

LaPresse/Xinhua

La gente bengalese festeggia il Pahela Baishakh nel mese di aprile e i festeggiamenti vengono tenuti nel primo giorno del Baishakh, che è il primo mese del calendario bengalese. “È all’inizio della stagione del raccolto. I bengalesi eseguono esibizioni culturali e hanno giorni di festa, mentre i Sikh lo festeggiano con canti, danze e recitano le scritture del loro libro sacro”, spiega Sehi. “Shubho Noboborsho”, che si traduce come “Felice Anno Nuovo”, è il tradizionale augurio del Nuovo Anno bengalese.

5. Diwali (India)

Il festival delle luci è celebrato da milioni di Sikh, induisti e giainisti in tutto il mondo. I festeggiamenti coincidono con il Nuovo Anno induista, durano per 5 giorni e solitamente sono tenuti tra la metà di ottobre e la metà di novembre, a seconda del calendario lunare induista. Diverse culture celebrano il Diwali per una varietà di ragioni: per gli induisti, per esempio, significa la celebrazione del trionfo del bene sul male dopo che Rama, il signore della virtù, fece ritorno al suo regno dopo 14 anni di esilio. I fuochi d’artificio caratterizzano l’occasione e le famiglie condividono dolci e regali e donano ai più bisognosi. In maniera simile al Nuovo Anno Persiano, tradizionalmente per il festival vengono ripulite le abitazioni e vengono indossati vestiti nuovi.

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