Si chiama Royan ed è un istituto scientifico con sede in Iran, che negli ultimi anni ha creato una vera e propria banca delle cellule staminali, conservando il sangue cordonale di più di 110 mila neonati.
Il sangue cordonale, infatti, può essere prelevato con facilità ed è al centro delle attenzioni del mondo medico e scientifico da anni grazie all’alta concentrazione di cellule staminali emopoietiche in esso presenti, che sono in grado di dare origine a globuli rossi, bianchi e piastrine.
Queste cellule vengono utilizzate quotidianamente per curare le malattie del sangue e del sistema immunitario come linfomi, leucemie, aplasie midollari, talassemie, immunodeficienze e alcuni difetti metabolici.
Rappresentano, dunque, una grossa garanzia per la salute del bambino e dei familiari, che in caso di malattie particolari o gravi danni, potranno attingere a cellule staminali emopoietiche cordonali compatibili.
Questo servizio, che viene offerto in cambio di circa 150 euro l’anno, garantisce la conservazione del sangue e del tessuto del cordone ombelicale dei neonati, ma con l’aumento della richiesta di tale servizio, negli ultimi anni, il Royan ha scelto di abbassare costo del servizio.
La comunità scientifica, tuttavia, nutre dei dubbi sull’efficacia di queste cellule staminali “datate”. Infatti, nonostante l’utilità delle staminali sia comprovata, la letteratura scientifica ha rilevato efficacia nel loro utilizzo entro massimo 15-16 anni dal prelievo.
Morteza Zarabì, direttore generale della Banca di cellule staminali del Centro Royan in Iran, assicura invece che con questa tecnica molte persone sono state curate negli ultimi anni e che le cellule staminali del cordone ombelicale possono essere conservate fino a 20-25 anni.
In Italia da anni sono state lanciate campagne per incoraggiare le madri a donare il sangue del cordone ombelicale in modo da favorire le persone bisognose, ma non è consentita la conservazione del sangue cordonale del nascituro per uso personale: gli unici casi in cui questa procedura è stata effettuata sono quelli di particolari patologie dei consanguinei, già diagnosticate al momento della nascita del piccolo.
La legge italiana, tuttavia, consente di esportare, presso una struttura estera e a proprie spese, il sangue di cordone ombelicale prelevato al momento della nascita del proprio figlio e conservarlo ad uso personale.