Siamo in inverno e soprattutto nella prima settimana di Gennaio, l’Italia è stata colpita da due importanti ondate di gelo e neve. Freddo e neve significano spesso tosse e raffreddore, talmente fastidiosi da portarci a tentare qualsiasi rimedio per porvi fine il prima possibile: pastiglie, spray, sciroppi e rimedi della nonna. Eppure la soluzione potrebbe essere più semplice e soprattutto più golosa delle solite medicine: il cioccolato.
Almeno secondo quanto dichiarato dal Prof. Alyn Morice, direttore di studi respiratori e cardiovascolari presso l’University of Hull e membro fondatore dell’International Society for the Study of Cough, consumare una barretta di cioccolato al latte è più efficace dei farmaci da banco.
L’idea che il cioccolato sia in grado di curare la tosse potrebbe suonare un po’ strana, ma i ricercatori credono che i benefici siano dovuti principalmente alle proprietà emollienti del cacao. Questo significa che è più viscoso delle medicine standard, quindi forma una copertura che protegge le terminazioni nervose nella gola che innescano l’impulso della tosse. Questo effetto emolliente spiega perché miele e limone e altri sciroppi zuccherati possano essere d’aiuto contro la tosse.
Tuttavia, questo non è il primo studio a dimostrare che il cioccolato può calmare la tosse. In precedenza, i ricercatori dell’Imperial College di Londra hanno scoperto che la teobromina, un alcaloide contenuto nei semi di cacao, è più efficace della codeina, ingrediente dei farmaci contro la tosse, nel sopprimere il bisogno di tossire.
Esistono diversi tipi di tosse?
L’idea che la tosse dovesse essere classificata in questo modo si è consolidata nel XIX secolo quando dilagava la tubercolosi. Ma può essere fatta risalire ad epoche ancora più antiche. Gli antichi Greci, infatti, pensavano che tutte le malattie fossero il risultato di uno squilibrio tra i cosiddetti 4 umori: sangue, flegma (muco), bile nera e bile gialla. Oggi sappiamo che quasi tutta la tosse è causata da un’infezione del tratto respiratorio superiore che spesso accompagna un raffreddore o un’influenza e con questo tipo di infezione non c’è una reale differenza tra la tosse secca e quella che produce una grande quantità di muco. Non è il muco a provocare il bisogno di tossire, ma il fatto che l’infezione abbia evitato il meccanismo di difesa del corpo, andando a rendere ipersensibile il tratto respiratorio superiore. Questo va a vantaggio del virus, perché induce l’impulso di tossire che contribuisce alla sua diffusione.