“In principio era il verbo, ma quando il verbo si e’ trovato fra gli uomini e’ emerso che puo’ anche distruggere. La segregazione non e’ la stessa cosa della scelta, il numero non e’ la stessa cosa del nome, la baracca non e’ l’edificio, la rampa non si traduce solo con binario“: queste le parole del direttore del Museo del campo di sterminio Auschwitz, Piotr Cywinski, pronunciate oggi in conclusione della prima parte della cerimonia del Giorno della Memoria. Le parole dell’odio anche oggi “avvelenano l’immaginazione e frastornano le coscienze“. “Il linguaggio dell’odio crea l’odio, le parole minacciose aumentano le minacce“.