Il ritornello recita: “Gam-Gam-Gam Ki Elekh, Be-Beghe Tzalmavet, Lo-Lo-Lo Ira Ra, Ki Atta Immadì“, ovvero: “Anche se andassi nella valle oscura non temerei alcun male, perché Tu sei sempre con me“. Questa canzone, tornata in voga negli anni ’90 e canticchiata ormai da molti, è di origine ebraica e durante la Shoah era intonata dai bambini che, ignari della loro sorte, ma comunque spaventati, andavano a morire nelle “docce” dei campi di sterminio.
Oggi, nel Giorno della Memoria, è giusto ricordarli e non dimenticare quel che è stato e soprattutto perché è stato e come si è arrivati a tanta crudeltà. Alla base di tutto c’è stato un odio razziale alimentato da una propaganda fuorviante che ha portato ‘semplici e normali’ cittadini a pensare che i problemi economici e sociali che il proprio Paese stava vivendo, erano dovuti non all’incapacità dei governi di rialzarne le sorti, ma ad un nemico più ‘viscido e infido’: gli Ebrei, in questo caso. Un’assurdità, se ci riflettiamo ora; ma la ‘mentalità collettiva’ di quel momento ha elaborato diversamente la questione, e i ‘proclami’ hanno fatto il resto.
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