Nei prossimi anni si prevede che il mercato dei veicoli a guida autonoma crescerà esponenzialmente, già nel 2020 in Europa potranno circolare le auto di livello 2 e 3 nonostante manchino ancora infrastrutture e soprattutto norme che armonizzino i codici stradali a livello europeo e norme sulla responsabilità in caso di incidente.
“L’Europa deve essere innovativa, ma più rapida”, ha dichiarato il parlamentare del Partito Popolare Europeo Wim Van de Camp, “la Cina e gli Stati Uniti non aspettano”
Il Parlamento Europeo chiede perciò alla Commissione di compiere investimenti in tal senso, più risorse per la ricerca e un aggiornamento delle leggi, partendo dal presupposto che le nuove tecnologie possano anche rendere le strade più sicure (il 95% degli incidenti sono dovuti all’errore umano), diminuire gli ingorghi e dare la possibilità di autonomia anche ai soggetti con disabilità o mobilità ridotta.
Non solo, il settore dei veicoli a guida autonoma porterà con sé la creazione di nuovi posti di lavoro sia nel mondo delle auto sia in quello elettronico con profitti, entro il 2025, rispettivamente pari a 620 e 180 miliardi di euro.
Tra l’altro è opportuno che a vari livelli ci si impegni perché le politiche e le leggi in Europa relative ai trasporti autonomi e connessi interessino ogni tipologia di trasporto compreso quello che riguarda imbarcazioni, droni e trasporto su rotaia.