Pronto l’emendamento “blocca trivelle” del governo, che sarà presentato nel decreto semplificazione. “Si è concluso ieri – afferma il sottosegretario allo sviluppo economico Davide Crippa – il lavoro del governo sull’emendamento al decreto semplificazione in cui si afferma che ‘le attività upstream non rivestono carattere strategico e di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità‘”. Questa indicazione “rientra pienamente nel programma del governo del cambiamento orientato alla decarbonizzazione, con la sostituzione di petrolio e derivati e l’utilizzo delle fonti rinnovabili per il raggiungimento della sostenibilità e dell’indipendenza del sistema energetico nazionale“. L’emendamento, spiega Crippa, “prevede l’introduzione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Ptesai), strumento già in programma da tempo, e la rideterminazione di alcuni canoni concessori“. Il piano, aggiunge il sottosegretario, “andrà definito e pienamente condiviso con Regioni, Province ed enti locali e individuerà le aree idonee alla pianificazione e allo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale e quelle non idonee a tali attività. Questo per assicurare la piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica del territorio nazionale e per accompagnare la transizione del sistema energetico nazionale alla decarbonizzazione“.
L’emendamento, sottolinea Crippa, “prevede inoltre, a tutela di tutte le parti in causa che, fino all’approvazione del Ptesai, con un termine massimo di tre anni, saranno sospesi i permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati, nonchè i procedimenti per il rilascio di nuovi permessi di prospezione o di ricerca o di coltivazione di idrocarburi. Grazie a questa moratoria, sarà impedito il rilascio di circa 36 titoli attualmente pendenti, compresi i tre permessi rilasciati nel mar Ionio“. “L’emendamento – aggiunge il sottosegretario allo sviluppo economico – sarà discusso nei prossimi giorni in commissioni riunite Affari costituzionali e Lavori pubblici“.
”Siamo orgogliosi di poter annunciare che il Mise ha concluso il lavoro sull’emendamento al Decreto Semplificazione in cui si afferma con chiarezza che le attività upstream non rivestono carattere strategico e di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità. Con questo vogliamo dire che è pronto l’emendamento blocca trivelle che interromperà le autorizzazioni di circa 36 titoli pendenti, compresi tre permessi rilasciati nel mar Ionio dai governi precedenti”. Così in una nota i deputati e le deputate del Movimento 5 Stelle in Commissione Ambiente alla Camera. ”Il MoVimento 5 Stelle da sempre sostiene un programma di decarbonizzazione che sostituisca l’utilizzo di petrolio e derivati con fonti rinnovabili, maggiormente sostenibili”, sottolineano. ”Come ha dichiarato il Sottosegretario Crippa, siamo al lavoro per definire un Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PTESAI) che ridisegnerà aree idonee, modi e tempi di tutte le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi su tutto il territorio nazionale“. “In attesa dell’approvazione del Piano, saranno inoltre sospesi i permessi già rilasciati, nonché i procedimenti per i nuovi e questa è un’ottima notizia per l’intero Paese, per i cittadini e l’ambiente. Siamo vicini ad un traguardo storico, frutto delle battaglie portate avanti per anni a fianco dei cittadini”, concludono i deputati.
Con questo provvedimento, il Movimento 5 Stelle smentisce l’esito democratico del referendum popolare che il 17 aprile 2016 con cui gli elettori confermarono la scelta del precedente governo delle concessioni per l’estrazione di idrocarburi. Se davvero si bloccheranno tutte le autorizzazioni, l’Italia sarà costretta a importare dall’estero più energia e soprattutto ad aumentare ulteriormente i costi per il fabbisogno energetico nazionale.