In questi giorni si discute molto sulla nuova legge sull’aborto introdotta nello stato di New York con il Reproductive Health Act. In molti sostengono si tratti di una delle tanto care “fake news”, utilizzate per fomentare chissà quale ostilità o opposizione politica, soprattutto quando si parla di “aborto consentito fino all’ultimo giorno di gravidanza”, come riportato in un nostro articolo di ieri. Cerchiamo allora di fare chiarezza su quanto stabilito dalla nuova legge firmata dal Governatore Andrew Cuomo, riprendendo il testo originale.
“A health care practitioner licensed, certified, or authorized under title eight of the education law, acting within his or her lawful scope of practice, may perform an abortion when, according to the practitioner’s reasonable and good faith professional judgment based on the facts of the patient’s case: the patient is within twenty-four weeks from the commencement of pregnancy, or there is an absence of fetal viability, or the abortion is necessary to protect the patient’s life or health”.
Traducendo, otteniamo:
“Un operatore sanitario, in possesso dei titoli di studio necessari a norma di legge, agendo all’interno del perimetro legale della sua professione, può eseguire un aborto, in accordo con il suo ragionevole giudizio professionale sulla base della cartella medica della paziente, quando: la paziente è all’interno delle 24 settimane dall’inizio della gravidanza, oppure c’è un’assenza di vitalità del feto, oppure l’aborto è necessario per proteggere la vita o la salute della paziente”.
Quei due “oppure”, venendo dopo “all’interno delle 24 settimane dall’inizio della gravidanza”, indicano che gli altri due casi sono applicabili anche dopo la 24ª settimana, nonostante non se ne faccia chiara menzione, altrimenti non avrebbe senso strutturare la frase in questo modo. In particolare, il nostro articolo di ieri insisteva sull’ultimo caso, ossia quello in cui l’aborto è consentito anche oltre la 24ª settimana nel caso in cui la salute della madre sia a rischio a causa della gravidanza, così come riportato anche da “The Hill”, autorevolissima testata giornalistica statunitense, tra i mille siti internet più importanti del mondo con oltre 100 milioni di visitatori mensili.
In particolare, la legge non definisce chiaramente il termine “salute” in questo contesto, lasciando spazio ad interpretazioni che vanno dalle questioni mediche a quelle fisiche, psicologiche e persino finanziarie.
Inoltre, il nostro articolo riportava anche la seguente frase: “La legge, inoltre, definisce la vita solo dopo la nascita, quindi i bambini non ancora nati uccisi, per esempio, da un automobilista ubriaco o da un ignobile atto di violenza non verranno più considerati come tali”.
Questa affermazione trova riscontro in un altro passo della legge, che riportiamo di seguito:
“Homicide means conduct which causes the death of a person [or an unborn child with which a female has been pregnant for more than twenty-four weeks] under circumstances constituting murder, manslaughter in the first degree, manslaughter in the second degree, or criminally negligent homicide [, abortion in the first degree or self-abortion in the first degree]”.
“Per omicidio si intende la condotta che provoca la morte di una persona [o un bambino non nato che una donna ha portato in grembo per oltre 24 settimane] in condizioni che costituiscono uccisione, omicidio preterintenzionale in primo grado, omicidio preterintenzionale in secondo grado o omicidio colposo [, aborto in primo grado o aborto autoindotto in primo grado]”.
E ancora: “The following [definitions are] definition is applicable to this article:
[1.] “Person,” when referring to the victim of a homicide, means a human being who has been born and is alive”.
Traducendo: “La seguente [definizioni] definizione è applicabile in questo articolo:
[1.] Per “Persona”, quando ci si riferisce alla vittima di un omicidio, si intende un essere umano nato e vivo”.
Nel nostro articolo, quindi, ci si riferiva a questi precisi passaggi della legge, in particolare alla possibilità di abortire fino all’ultimo giorno di gravidanza, definendo l’aborto in questo caso, attraverso le parole del giornalista Matt Walsh, “la strada più conveniente”.
Quindi, attenzione a definire tutto sempre e solo “fake news”. Se non si ha la decenza di informarsi prima di esprimere simili giudizi, sarebbe quantomeno opportuno leggere gli articoli, per capire come venga esposta la notizia e quali punti vengano trattati.