Fondato nel 1945 dagli scienziati dell’Università di Chicago che hanno contribuito a sviluppare le prime armi atomiche nel Manhattan Project, il Bulletin of the Atomic Scientists ha creato l’”Orologio dell’Apocalisse” 2 anni dopo, utilizzando l’immagine dell’Apocalisse (la mezzanotte) e quella dell’esplosione nucleare (il contro alla rovescia fino a zero) per comunicare le minacce all’umanità e al pianeta. La decisione di spostare in avanti o indietro l’Orologio viene presa ogni anno. L’Orologio è così diventato un indicatore universalmente riconosciuto della vulnerabilità del mondo alle catastrofi delle armi nucleari, dei cambiamenti climatici e delle nuove tecnologie emergenti in altri campi. Quale sarà l’”orario” del 2019?
Oggi, l’Orologio è stato impostato a due minuti dalla mezzanotte, il punto più vicino all’Apocalisse in cui sia mai stato, sebbene non sia cambiato dal 2018. Ma il Bulletin fa ben notare che questo non è un segno di stabilità, ma un netto avviso ai leader e ai cittadini del mondo. L’attuale situazione internazionale, che gli scienziati del Bulletin hanno descritto come la “nuova normalità”, si è estesa su due anni ora. È uno stato preoccupante quanto i periodi più pericolosi della Guerra Fredda, uno stato caratterizzato da un paesaggio in mutamento e imprevedibile di controversie che moltiplicano le possibilità dello scoppio di un importante conflitto militare.
Per gli scienziati del Bulletin, l’umanità ora affronta due minacce esistenziali simultanee, ognuna delle quali potrebbe essere causa di estrema preoccupazioni e immediata attenzione. Queste importanti minacce, armi nucleari e cambiamenti climatici, sono state esacerbate nel corso del 2018 dal crescente utilizzo della guerra di informazione per indebolire la democrazia nel mondo, amplificando il rischio di queste e altre minacce e mettendo il futuro della civiltà in straordinario pericolo.
Per quanto riguarda le armi nucleari, gli Stati Uniti hanno abbandonato l’accordo nucleare iraniano e hanno annunciato di ritirarsi anche dall’Intermediate-range Nuclear Forces Treaty (INF), passi pesanti come un macigno verso il completo smantellamento del processo di controllo delle armi globali. Nonostante USA e Corea del Nord abbiano abbandonato la retorica bellicosa del 2017, il dilemma nucleare nordcoreano rimane irrisolto. Nel frattempo, le nazioni nucleari di tutto il mondo sono andate avanti con programmi di “modernizzazione nucleare”, in pratica quasi indistinguibili da una mondiale corsa alle armi, e le dottrine militari della Russia e degli USA hanno eroso sempre di più il tabù di lunga data contro l’utilizzo delle armi nucleari.
Sul fronte dei cambiamenti climatici, invece, le emissioni di anidride carbonica hanno ripreso la scalata verso l’alto nel 2017 e nel 2018. Per bloccare i peggiori effetti dei cambiamenti climatici, i Paesi del mondo devono ridurre le emissioni di anidride carbonica a zero ben prima della fine del secolo e in questo la comunità mondiale ha miseramente fallito lo scorso anno. Allo stesso tempo, il principale accordo per affrontare i cambiamenti climatici, l’Accordo di Parigi del 2015, è sempre più bersagliato. Gli Stati Uniti hanno annunciato il ritiro e al summit di dicembre in Polonia si sono alleati con Russia, Arabia Saudita e Kuwait (tutti importanti Paesi produttori di petrolio) per sminuire una relazione degli esperti sugli effetti dei cambiamenti climatici che la stessa conferenza sul clima di Parigi aveva commissionato.
In mezzo a questi sfortunati sviluppi climatici e nucleari, nel 2018 c’è stato un aumento della corruzione volontaria dell’ecosistema dell’informazione da cui dipende la civiltà moderna. In molti forum, inclusi soprattutto i social network, i leader e i loro sostituti hanno mentito senza vergogna, insistendo che le loro bugie fossero la verità e che la verità fosse “fake news”. Questi tentativi intenzionali di distorcere la realtà aggravano le divisioni sociali, minano la fiducia nella scienza, nelle elezioni e nelle istituzioni democratiche. Questi attacchi aggravano anche altri importanti pericoli globali (inclusi quelli creati dalle armi nucleari e dai cambiamenti climatici) poiché minano la civiltà in generale.
Per questo gli scienziati del Bulletin non vedono niente di normale nella complessa e spaventosa realtà che abbiamo appena descritto attraverso le loro parole. Questa “nuova normalità” è semplicemente troppo imprevedibile e pericolosa da accettare. Per quanto disastroso il presente possa sembrare, non c’è niente che sia disperato o predestinato sul futuro. Il Bulletin crede assolutamente che gli esseri umani possano gestire i pericoli creati dalla tecnologia che l’uomo ha creato. Infatti, negli anni ’90, i leader di USA e Unione Sovietica hanno intrapreso azioni coraggiose che hanno reso la guerra nucleare nettamente meno probabile e questo aveva portato il Bulletin a spostare le lancette dell’Orologio dell’Apocalisse più lontano dalla mezzanotte.
Ma le minacce devono essere riconosciute prima che ci si trovi effettivamente alle prese con esse. La situazione attuale – in cui si intersecano le minacce nucleari, climatiche e della guerra dell’informazione, insufficientemente riconosciute e affrontate, se non semplicemente ignorate o dimenticate – è insostenibile. Più a lungo i leader mondiali e i cittadini abiteranno questa nuova e anormale realtà, più saranno alte le probabilità che il mondo viva una catastrofe dalle proporzioni bibliche, una vera e propria Apocalisse, conclude il Bulletin.