Gli effetti della potente ondata di gelo e neve che ha colpito gran parte dell’Europa orientale fino al Mediterraneo, incluse soprattutto le Alpi settentrionali, ci metteranno un po’ a sparire. Non solo dalla memoria di chi a causa della neve e delle condizioni meteorologiche avverse ha perso familiari, amici o conoscenti, ma anche per tutti coloro che cercano di ritornare alla normale quotidianità dopo i metri e metri di neve caduti. La situazione è stata più drammatica sulle Alpi a cavallo di Svizzera, sud della Germania e Austria, dove in pochi giorni è caduta più della quantità di neve di tutto il mese di gennaio.
È così che le case si sono ritrovate accumuli enormi sui tetti, che hanno fatto sorgere timori sull’integrità delle strutture. Liberare i tetti dalla neve è stata subito una priorità, quando le condizioni hanno concesso un po’ di tregua, ma avere a che fare con vere e proprie pareti di neve, come potete vedere nelle foto della gallery scattate in diversi Paesi d’Europa, non è poi così facile. Per spalarla tutta, poi, sarebbe servita una mole enorme di lavoro. Ecco allora l’idea venuta in mente a due persone a Kelmen im Lechtal, nel Tirolo austriaco: qui la neve “si taglia a blocchi”. Come potrete vedere nel video in fondo all’articolo, le quantità erano talmente elevate da superare l’altezza degli uomini stessi: uno di loro armato di quella che sembra essere una sega da falegname, taglia letteralmente la neve in grossi blocchi che poi scivolano via con la pendenza del tetto.
A circa 50 km da Salisburgo, invece, le autorità austriache hanno tentato di raggiungere decine di suore cattoliche il cui monastero era rimasto isolato da giorni a causa delle intense nevicate. Ma secondo quanto riportato dalla TV austriaca ORF, le suore dichiarano di avere abbastanza cibo e di voler restare nel monastero. Il convento Marienparadies accoglie 30 suore e un prete. Per raggiungere il monastero, le autorità hanno utilizzato attrezzature pesanti per eliminare la neve e gli alberi caduti che bloccavano la strada ma seconda la badessa Laure-Marie, le suore avevano considerato l’idea di evacuare ma “poiché è tornato il sole e la strada sarà presto ripulita, siamo molto grate di poter rimanere con Dio”.
Eppure le condizioni meteo degli ultimi giorni hanno lasciato una scia di morte e disagi, soprattutto a causa delle valanghe. Nella sola Austria sono 18 le vittime confermate in 2 settimane di maltempo. Le ultime due sono due uomini di 54 e 58 anni, ritrovati sepolti sotto la neve nel distretto di Lilienfeld, nello stato della Bassa Austria. Erano dispersi dal 5 gennaio. A questo proposito, la polizia norvegese dichiara di aver recuperato altri 2 corpi dei 4 sciatori sepolti da una valanga nel nord del Paese il 2 gennaio, mentre continua la ricerca dell’ultimo disperso. I 4, una donna svedese e 3 uomini finlandesi, sono stati colpiti da una valanga ampia 300 metri nella valle Tamok, vicino Tromso.
Nel frattempo, come dimostra l’altro video in fondo, sta nevicando intensamente su Le Mourtis, sui Pirenei francesi.