I mandarini, i cachi, le banane, l’uva: questi sono solo alcuni dei frutti che da sempre vengono quasi vietati a chi ha problemi di glicemia alta e a chi soffre di diabete. In realtà, però, si tratta di una vecchia concezione dell’alimentazione per chi ha picchi glicemici importanti. Gli studi degli ultimi anni hanno permesso di fare numerosi progressi in tal senso e di scoprire che in realtà questi tipi di frutta non sono da evitare. “C’è una netta differenza tra indice glicemico e carico glicemico – spiega ai microfoni di MeteoWeb il nutrizionista Vincenzo Liguori -. Tutta la frutta ha un indice glicemico alto perché contiene zuccheri semplici, che sono quelli più facili da assorbire. Quindi è vero, che alzano la glicemia ma solo per un breve periodo di tempo: dopo qualche minuto i livelli di glucosio nel sangue tornano nella norma. Il problema si pone con tutti quegli alimenti in cui il carico glicemico è elevato. Il riso, ad esempio, che ha un carico glicemico molto alto, fa sì che la glicemia permanga alta per molto tempo. Frutti come il mandarino, invece, fanno salire solo l’indice glicemico, che si abbassa in poco tempo” spiega il dott. Liguori.
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E’ vero che mandarini, cachi e altri frutti causano picchi glicemici? Facciamo chiarezza e sfatiamo alcuni ‘miti’ sul diabete
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