Come da programma, la sonda New Horizons ha sorvolato Ultima Thule, la sua meta ai confini del Sistema Solare. Si tratta del flyby più lontano nella storia dell’esplorazione spaziale: la sonda NASA New Horizons ha sorvolato il piccolo mondo ghiacciato distante dalla Terra più di 6,4 miliardi di km, il luogo più distante mai esplorato, ai margini del sistema solare, chiamato Ultima Thule. Noto come MU69 2014 l’oggetto spaziale ha più o meno la grandezza di Washington e orbita nel buio e nel freddo della Fascia di Kuiper, circa un miliardo di miglia oltre Plutone.
I contatti con la Terra impiegano 6 ore e 8 minuti (12 ore e 15 minuti se si contano l’andata e il ritorno). A breve New Horizons invierà dei dati, indicando il proprio status dopo l’avvicinamento dell’oggetto, ad una distanza di soli 3500 km (tre volte più vicino della distanza a cui avvicinò Plutone).
New Horizons ha dedicato gran parte del mese di dicembre ai preparativi per questo storico incontro, accendendo i suoi propulsori per effettuare una manovra di correzione della traiettoria, perfettamente riuscita. Gli strumenti di bordo hanno iniziato ad osservare Ultima Thule già dalla scorsa estate ed è emerso che l’oggetto potrebbe avere la forma di uno sferoide allungato con un diametro di più di 30 km o addirittura potrebbe essere un sistema composto da due piccoli corpi.
Le prime immagini ad alta risoluzione dell’oggetto verranno scattate dallo strumento Lorri (Long Range Reconnaissance Imager). Le foto verranno processate e saranno disponibili a breve e potrebbero già fornire alcune delle risposte che il team di New Horizons aspetta da 13 anni.
Dopo questo storico sorvolo, New Horizons resterà attiva fino alla fine del 2020, in modo da trasmettere a Terra tutti i dati raccolti e completare le osservazioni scientifiche della fascia di Kuiper.
Gli scienziati prevedono di sapere intorno alle 16 italiane se la raccolta di dati è riuscita: attendono 900 immagini scattate durante alcuni secondi di sorvolo.
“Ora è solo questione di tempo per sapere se i dati arriveranno“, ha dichiarato John Spencer, scienziato dello Southwest Research Institute. “Ecco una notte che nessuno di noi dimenticherà mai“, ha commentato il chitarrista dei Queen, Brian May, titolare di un dottorato in astrofisica e autore della colonna sonora per l’occasione.
Una prima immagine di Ultima Thule, scattata a 1,9 milioni di chilometri, ha già dato una sorpresa: il piccolo corpo cosmico, con diametro fra 20 e 30 chilometri, sembra avere forma allungata. Altre fotografie arriveranno nei prossimi tre giorni.
“Questo oggetto è talmente ghiacciato che si è conservato nella sua forma originale, tutto ciò che impareremo su Ultima, la sua composizione, la geologia, come si è formata, se ha satelliti o atmosfera, ci darà elementi sulle condizioni di formazione dei corpi del sistema solare“, ha proseguito Stern.