Il rivelatore di onde gravitazionali Advanced Virgo e gli esperimenti gemelli LIGO rientreranno in presa dati questa primavera, se tutto procede come da programma in aprile, quando comincerà la terza campagna di osservazione chiamata in gergo O3. In particolare per Advanced Virgo la sfida è migliorare ulteriormente sia in termini di sensibilità (ad esempio quanto lontano si riesce a rivelare la fusione di due stelle di neutroni) sia di tempo utile di osservazione.
“Stiamo affrontando con entusiasmo le ultime frenetiche settimane di lavoro dedicate alla messa a punto del rivelatore”, racconta Alessio Rocchi, ricercatore INFN responsabile del commissioning di Advanced Virgo. “La sensibilità di Virgo è già migliorata di quasi un fattore due rispetto al precedente periodo di osservazione, adesso l’obiettivo è fare in modo che il rivelatore sia in modalità osservativa il più a lungo possibile senza interruzioni,” conclude Rocchi.
Prima dell’avvio della nuova campagna di osservazione Advanced Virgo e Advanced LIGO hanno programmato una serie di periodi di presa dati di prova. L’ultimo del 2018 chiamato ER13 (dall’inglese 13th Engineering Run), ha permesso di fare una completa prova del sistema di allerta che avviserà la comunità di fisici e astronomi ogni qualvolta verrà osservato un potenziale candidato di onde gravitazionali. L’ultimo periodo di presa dati di prova, ER14, è previsto per marzo 2019. ER14 durerà circa quattro settimane e il programma prevede che alla sua conclusione segua l’avvio della nuova campagna di osservazione..
“Ci aspettiamo molti nuovi eventi in O3, grazie ai progressi nella sensibilità dei tre interferometri. Anche la capacità di puntamento sarà migliore rispetto al passato e consentirà agli astronomi di rivelare più rapidamente gli altri messaggeri cosmici emessi dalle sorgenti di onde gravitazionali” commenta Viviana Fafone responsabile nazionale Infn di Advanced Virgo. L’interferometro Advanced Virgo si trova presso lo European Gravitational Observatory (EGO) a Cascina, vicino a Pisa, che è stato fondato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) italiano e dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese.