Previsioni Meteo – L’Inverno 2018/2019 si appresta al giro di boa: siamo ormai a metà Gennaio e possiamo tracciare un bilancio della prima metà della stagione che dal punto di vista meteorologico è iniziata il 1° dicembre e si concluderà il 28 Febbraio. Rispetto alle previsioni stagionali, ha fatto fin qui molto freddo tra il Sud Italia e i Balcani che già a Dicembre erano state le uniche aree del continente europeo con anomalie termiche mensili inferiori rispetto alle medie del periodo.
Proprio a Dicembre, invece, aveva fatto molto caldo nell’Europa centrale, occidentale e settentrionale come possiamo osservare dalla mappa delle anomalie termiche della NOAA:
Anche le precipitazioni avevano mantenuto un assetto che si è poi protatto per tutta la prima metà di Gennaio: abbondanti a Nord delle Alpi, tra Germania, Svizzera, Austria e sui Balcani centro/orientali, scarse o completamente assenti nel Nord Italia dove non piove seriamente da settimane e la siccità è sempre più critica:
La prima metà di Gennaio è stata ancora più fredda tra il Sud Italia e i Balcani, con eccezionali nevicate su tutta l’Europa orientale e sul versante settentrionale delle Alpi (tra Svizzera, Germania e Austria). Una situazione estrema che nelle prossime ore, tra Domenica 13 e Lunedì 14 Gennaio, determinerà ulteriori criticità anche al confine più settentrionale dell’Italia lungo l’arco alpino.
Intanto, però, l’Inverno si appresta ad andare in stand-by almeno in area Mediterranea. Già da domani, Domenica 13, le temperature inizieranno ad aumentare sensibilmente da ovest toccando picchi primaverili in pianura Padana:
Per tutta la prossima settimana non avremo altre significative ondate di freddo, se non un veloce passaggio fresco e piovoso al Sud nella giornata di Lunedì con qualche nevicata ad alta quota sui rilievi dell’Appennino. Almeno fino a Domenica 20 Gennaio il clima rimarrà mite e in prevalenza soleggiato sull’Italia, con prospettive interessanti per la terza decade del mese. Resta valida l’ipotesi di un cambio dell’assetto sinottico che potrebbe determinare un’inversione nella circolazione climatica su scala continentale, con l’arrivo di masse d’aria molto fredda da Nord/Est: