La fine di Gennaio è legata a una tradizione nota: la leggenda dei tre Giorni della Merla. Ma quali sono questi giorni e perché vengono ricordati con questa accezione?
Si tratta una affascinante leggenda antica. I Giorni della Merla sono gli ultimi tre giorni di Gennaio: il 29, il 30 e il 31 Gennaio.
Si racconta che un tempo, durante quelle giornate, a Milano vi furono temperature fredde e rigide: la città era imbiancata e tutti i suoi abitanti, umani o animali, cercavano riparo dal gelo.
Tra i tanti, anche una piccola famiglia di merli bianchi si trovava in città: vi erano giunti verso la fine dell’estate e aveva sistemato il nido su un alto albero nel cortile di un palazzo del quartiere Porta Nuova. Il padre, merlo Pasquino, la madre, merla Nerea e i loro tre figlioletti: i piccoli merli Verina, Podino e Sirino.
I genitori, preoccupati dal gelo, temevano per l’incolumità dei loro piccoli: “Il freddo è troppo e la neve è tanta: i nostri piccoli moriranno! Dobbiamo cercare un altro rifugio”. Così Pasquino decise di sistemare il nido sotto una grondaia, al riparo da pioggia e neve, e ogni giorno, insieme a Nerea, si davano da fare per trovare il cibo per i loro piccoli e per se stessi.
Pasquino decise così di volare fuori città, per trovare un posto che potesse essere davvero caldo e accogliente per la loro famiglia. Si assentò il 29, il 30 e il 31 Gennaio: furono giorni gelidi a Milano, colpita da un freddo mai visto. Merla Nerea, per proteggere i propri cuccioli, decise così di spostare il nido su un tetto vicino, dove fumava il comignolo di un camino da cui proveniva un po’ di tepore.
Al termine dei tre giorni Pasquino tornò e stentò a riconoscere la moglie e gli amati figli: a causa del fumo che usciva dal camino, erano diventati tutti neri!
Il primo giorno di Febbraio un timido sole riscaldò la città di Milano e anche Pasquino si scoprì nero: aveva dormito vicino al fumo del camino anche lui, abbracciato alla famiglia, e ne aveva preso il colore. Da allora quasi tutti i merli nacquero neri, e i merli bianchi diventarono un’eccezione: ogni anno, nel freddo degli ultimi tre giorni di Gennaio, si ricorda questa antica leggenda.