L’intervista a Valeria Rossomanno, la madre del ragazzo quindicenne morto di meningite a Roma, è stata riportata da Il Messaggero:
“Federico lo avevo vaccinato quando era ancora piccolo per il meningococco B, adesso che era adolescente non avevamo pensato agli altri tipi di vaccinazioni consigliate, ma spero che la sua morte non sia vana, che i genitori seguano i consigli dei medici anche sulle vaccinazioni non obbligatorie“.
Valeria ha spiegato quanto è successo domenica: “Nel pomeriggio Federico era uscito con i suoi amici, sono andata a prenderlo poco prima di cena e siamo tornati a casa, stava bene, non aveva nulla. Poi, però, al mattino presto, intorno alle 5.30, mi ha svegliata perché si sentiva male, aveva la febbre molto alta”. La madre ha pensato che i sintomi manifestati da Federico fossero quelli della comune influenza e gli ha somministrato degli antipiretici, “poi però – ha dichiarato – la febbre non passava, intorno all’ora si pranzo ha iniziato a coprirsi di macchie e con il papà abbiamo deciso di portarlo in ospedale, eravamo spaventati e così invece di aspettare l’ambulanza, lo abbiamo portato noi”.
Secondo il racconto della donna, in quei momenti il ragazzo era ancora vigile: “Sono riuscita a dirgli solo ‘ciao Pippi’, lo chiamavo così perché Fede aveva l’esuberanza di Pippi Calzelunghe. Era su una sedia a rotelle, è scomparso dietro una porta e l’ho riabbracciato quando ormai era troppo tardi. I medici ci hanno detto che era molto grave, che si trattava di meningite, non riesco a darmi pace”.