Le analisi su due lotti di Vaccini eseguite dal Corvelva, uno dei principali gruppi no vax, e pubblicate dal quotidiano ‘Il Tempo’, sono ‘scientificamente infondate‘. E’ quanto riportato in una lettera aperta sul sito del quotidiano ‘Il Foglio‘ da oltre 130 ricercatori italiani, che condannano anche il finanziamento ai test da parte dell’Ordine dei Biologi. Come spiega l’associazione, i test avevano rivelato la presenza di contaminanti nei vaccini analizzati oltre all’assenza di uno degli antigeni previsti dalla formulazione. Nei giorni scorsi sono stati numerosi gli esperti che avevano confutato il metodo utilizzato per l’analisi.
“Con questa lettera intendiamo esprimere la piu’ ferma disapprovazione e condanna per quella che appare un’operazione volta a confondere l’opinione pubblica e instillare pericolosi allarmismi, utilizzando come leva documenti pubblicati in rete che sono fondati su metodi irrimediabilmente inidonei e che traggono conclusioni scientificamente infondate“, si legge nel documento firmato da alcuni dei principali esperti italiani di immunologia, come Alberto Mantovani, Giulio Cossu e Guido Silvestri. “Riteniamo per parte nostra doveroso – si legge ancora nella missiva – riaffermare i principi metodologici della ricerca scientifica, che poggia innanzitutto su procedure e controlli convalidati e accurati, pubblicate su giornali scientifici di valore e non su pseudo-ricerche pubblicate in internet. Invitiamo l’opinione pubblica a diffidare di ricerche fai da te, da chiunque siano rilanciate, quando non sia chiaramente disponibile l’evidenza sperimentale inoppugnabile necessaria per supportare affermazioni cosi’ eccezionali“.
E’ un bene che la scienza alzi la voce per ‘difendere’ i Vaccini, ma anche le aziende dovrebbero farsi sentire quando viene messa in dubbio la sicurezza dei loro stessi prodotti. A sostenerlo è il virologo del San Raffaele di Milano Roberto Burioni, uno dei 130 scienziati firmatari dell’appello contro i test condotti dall’associazione no vax Corvelva. “Questi dati hanno spaventato i genitori, ho ricevuto decine di mail dopo la loro pubblicazione – spiega Burioni – Io sono intervenuto subito pubblicamente sul mio sito ‘Medicalfacts’, così come altri scienziati, il tutto però in un silenzio preoccupante da parte dell’azienda che produce i Vaccini analizzati. E’ un’inerzia sbagliata, le case farmaceutiche devono lavorare di più sulla loro immagine, non è possibile che chi fa farmaci spesso salvavita venga considerato un delinquente“.
“Risultati così importanti vanno prima condivisi con la comunità scientifica e poi con l’opinione pubblica, così lavora la scienza, non il contrario – sottolinea Burioni -. Il metodo utilizzato dall’associazione è comunque completamente sbagliato, come ha sottolineato in un articolo Enrico Bucci della Temple University, che è anche uno dei promotori dell’appello. E’ il momento di ascoltare la voce della scienza, e da parte loro i ricercatori devono capire che non è più tempo di chiudersi in una torre d’avorio“.