Dieci buone notizie del 2018 per natura e animali. A raccontare le storie di successo dell’anno appena trascorso, un anno difficile per l’ambiente, è il Wwf, che sollecita comunque la necessità di “una svolta su clima e biodiversità”.
La prima buona notizia riguarda il gorilla di montagna. Sono oltre 1.000 gli individui di questa specie allo stato selvatico, soprattutto nel Parco nazionale dei vulcani Virunga nella Repubblica democratica del Congo. Dal 2010 a oggi la popolazione dei gorilla di montagna è aumentata del 25%, fa sapere il WWf, ricordando anche i 5 ranger e la guida uccisi in un agguato, lo scorso aprile. Il Parco nazionale Serranía de Chiribiquete, nell’Amazzonia colombiana, con i suoi 4,3 milioni di ettari, è diventato nel 2018 la più grande area protetta della foresta pluviale tropicale, tutelato anche dall’Unesco.
Le barriere coralline, poi, sono in pericolo, ma le campagne di conservazione portate avanti dal Wwf hanno contribuito a far sì che il Belize vietasse l’esplorazione offshore di petrolio e gas. Di conseguenza, la barriera corallina del Belize è stata rimossa dalla lista Unesco dei siti Patrimonio dell’Umanità che si trovano i pericolo.
Grazie al lavoro del Wwf, quasi la metà delle acque messicane sono ora protette e in grado di garantire forniture idriche a 45 milioni di persone, alle generazioni future e capaci di proteggere alcuni dei più grandi tesori naturali del Paese. Fra i bacini protetti in Messico c’è anche il fiume più ricco di biodiversità dell’America centrale: l’Usumacinta, che ospita comunità indigene e specie iconiche come il giaguaro.
Un segnale di speranza arriva anche per la tigre, la cui popolazione, grazie a continue politiche di conservazione e alla lotta al bracconaggio mostra per la prima volta nell’ultimo secolo un trend positivo: è passata dai circa 3.200 individui nel 2010 ai 3.890 attuali (sempre pochi!). In Nepal si è quasi vicino al raddoppio della popolazione. Il 2018 ha portato buone notizie anche al Cerrado, la grande savana tropicale del Brasile che detiene il 5% della biodiversità mondiale e ha subito una grave deforestazione.
Centodiciannove imprese hanno sottoscritto il ‘Manifesto Cerrado’ sostenuto dal Wwf, impegnandosi a fermare la deforestazione nella regione. Il Wwf ricorda poi il lancio del primo impegno globale nel settore assicurativo per proteggere i siti del Patrimonio mondiale come il Parco nazionale del Kilimangiaro. l’associazione ha lavorato con organizzazioni Inuit nell’Artico orientale per garantire un’area di conservazione marina di 11 milioni di ettari: una sfida importante per salvare quell’area da chi vorrebbe sfruttarla per estrarre petrolio e gas.
Il 2018 è stato un anno difficile per la protezione delle specie in via di estinzione dalla minaccia del bracconaggio. La buona notizia è che nel 2018 è entrata in vigore la messa al bando dell’avorio in Cina. Il Wwf ha agito per ridurre la domanda di avorio anche attraverso campagne mirate a cambiare il comportamento dei consumatori. Un’ultima storia di successo ha come protagonista il delfino platanista del fiume Indo. Una femmina si era impigliata in una rete, ma è stata salvata dal Wwf e rilasciata con successo nel fiume Indo, vicino al distretto di Sukkur. I delfini del fiume Indo sono una specie in grande pericolo e in Pakistan sono rimasti mano di 2.000 individui.
In Pakistan il Wwf lavora a stretto contatto con le comunità e il Dipartimento per la fauna selvatica per proteggere questi delfini, che localmente sono conosciuti come bhulan. Il 2019 è appena iniziato e le sfide per salvare la natura sono ancora moltissime, ma il Wwf “è pronto ad affrontarle insieme a tutti coloro che ogni giorno si impegnano per un futuro in cui l’uomo viva in armonia con la natura”.