Scatta l’allarme Gelicidio per il Nord/Ovest: lo scorrimento dello scirocco che sta risalendo l’Italia facendo aumentare le temperature a tutte le quote, comprometterà la colonna d’aria del “cuscinetto freddo” che continua a determinare nevicate in pianura Padana al Nord/Ovest, tra Piemonte, Emilia e Lombardia, oltre che in Liguria fino a bassa quota. Nel corso del pomeriggio/sera, lo scirocco raggiungerà anche il Nord/Ovest e anche se al suolo le temperature rimarranno molto basse, in quota la colonnina di mercurio salirà ben sopra gli attuali zero gradi determinando appunto il pericolosissimo fenomeno del Gelicidio che potrà colpire varie aree di Piemonte, Liguria, Emilia e Lombardia.
Quello dello Scirocco in queste ore è un vero e proprio “assedio” per il Nord/Ovest: mentre nevica con +1°C a Torino e Milano, abbiamo addirittura +12°C a Trieste, +14°C a Pisa e La Spezia, +16°C a Rimini, senza considerare al Centro/Sud i +21°C di Palermo, i +19°C di Pescara, i +18°C di Bari, Reggio Calabria e Cosenza.
Che cos’è il “gelicidio” (o “pioggia congelata”)
Il gelicidio è una precipitazione ghiacciata ben differente da neve e grandine: si tratta proprio letteralmente di pioggia congelata, tanto che in inglese si dice freezing rain. E’ provocato dal fenomeno della sopraffusione, cioè la presenza di strati d’aria calda in quota mentre al suolo fa ancora freddo. Così nell’atmosfera i fiocchi di neve si sciolgono alle alte quote dove trovano l’aria calda e diventano pioggia, ma poi quando stanno per toccare il suolo si congelano nuovamente perché le temperature ai bassi strati rimangono fredde e localmente sottozero. Il gelicidio quando arriva al suolo forma uno strato di ghiaccio trasparente, omogeneo, liscio e molto scivoloso, racchiudendo i rami degli alberi, gli arbusti, gli steli dell’erba, i cavi elettrici all’interno di un involucro assai duro di acqua cristallizzata e trasparente.
Questo fenomeno è molto frequente in Europa centro/settentrionale e negli Stati Uniti d’America, dove i rimescolamenti d’aria sono molto frequenti e proprio con il fenomeno del gelicidio si formano le “ice storm“, le tempeste di ghiaccio che sono tra i fenomeni meteorologici più devastanti del mondo. Ma può verificarsi anche in Italia, soprattutto nella Pianura padana e nelle conche e valli interne dell’Appennino centro/settentrionale. Molto molto più raro al sud.
Il gelicidio, a causa del peso del ghiaccio, è un fenomeno molto pericoloso e causa numerosi disservizi dato che può provocare la caduta di rami anche di grande spessore nonché la rottura di cavi elettrici, con conseguente interruzione dell’illuminazione pubblica, problemi alle comunicazioni telefoniche e alla circolazione per il fondo stradale scivoloso. Insomma, un vero e proprio disastro.
(Tutte le foto sulla destra sono relative al fenomeno dell’11 dicembre 2017 al Nord Italia, quando Piemonte, Liguria, Toscana ed Emilia Romagna rimasero due giorni completamente in ginocchio)
Il gelicidio non deve esser confuso con la brina che si deposita lentamente per condensazione sulle superfici esterne quando, in assenza di ventilazione e con umidità relativa dell’aria molto elevata, perdono calore di notte fino a raggiungere 0°C, e neppure la galaverna che si verifica, con temperature inferiori a 0°C quando minuscole goccioline di acqua esistenti nell’aria si solidificano intorno al suolo o sulla vegetazione formando un rivestimento che è però opaco (per la presenza di aria), biancastro ed assai fragile. Nel gelicidio invece l’involucro di ghiaccio cristallizzato è perfettamente trasparente, perché non contiene aria. In presenza di vento forte, il rivestimento intorno alle superfici segue la direzione del vento, cosicché si formano talora, specialmente intorno ai tralicci di metallo ed ai fusti delle piante, delle specie di lame di ghiaccio biancastre, irregolari e dentellate, larghe anche 20 centimetri e più; il fenomeno si chiama calabrosa.
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