Si avvicina al suo obiettivo Bereshit, il primo lander privato a tentare un atterraggio sulla Luna. Il veicolo, prima sonda lunare israeliana, è stato lanciato lo scorso 21 febbraio a bordo del Falcon 9 di SpaceX e ora è diretto verso la piana lavica del Mare della Serenità che raggiungerà il prossimo 11 aprile. Se tutto andrà per il meglio – riporta Global Science – Israele diventerà il quarto stato a compiere un allunaggio controllato, dopo Russia, Usa e Cina. Secondo quanto riferito dall’azienda SpaceIL che ha costruito il lander, Bereshit ha già eseguito la prima di una serie di manovre, un’accensione dei motori di 30 secondi, per posizionarsi in un’orbita ellittica che lo allontanerà dalla Terra fino a farlo entrare in orbita lunare. Successivamente, Bereshit trascorrerà sei giorni in orbita intorno alla Luna per poi tentare l’allunaggio.
La missione in superficie durerà due o tre giorni durante i quali il lander effettuerà delle misurazioni del campo magnetico lunare che potrebbero fornire informazioni sul nucleo ferroso del satellite. Ma non è tutto, il lander porta un con sé un disco miniaturizzato contenente 30 milioni di pagine di informazioni e una capsula del tempo con simboli culturali israeliani e una Bibbia. Bereshit è stato ideato da SpaceIL, un’organizzazione no profit, per poter competere per il Google Lunar X Prize, che non è stato mai assegnato.
Il progetto è andato avanti nonostante tutto e ha ricevuto una cospicua donazione pari a 100 milioni di dollari, da parte di uomini d’affari e la partnership delle Israel Aerospace Industries, che ha materialmente costruito la navicella. Il governo israeliano ha invece partecipato con una quota di 2 milioni di dollari. SpaceIL grazie ai costi contenuti della missione, si è garantita un ruolo di primo piano nel settore degli allunaggi robotici, dando il via a una nuova era dell’esplorazione lunare.