“I veri farmaci per continuare a vivere bene dopo la soglia dei 65 anni non hanno niente a che vedere con le pasticche. Quello che funziona veramente sono l’esercizio fisico e mentale. E ancor di piu’ un’attitudine insostituibile: la curiosita’”.
Il presidente della Societa’ italiana di geriatria e gerontologia (Sigg) Raffaele Antonelli Incalzi commenta i dati Istat secondo cui riprende a crescere la speranza di vita rispetto alle stime del 2017: 80,8 anni per gli uomini e 85,2 per le donne.
“Intanto bisogna dire un grande grazie al Servizio sanitario nazionale – sottolinea – perche’ se si vive piu’ a lungo e’ anche per l’assistenza generalizzata che consente a tutti di essere curati. Non solo: bisogna anche guardare ad altri fattori come le migliori condizioni di vita, le maggiori informazione e attenzione agli stili di vita e ovviamente alla disponibilita’ di cure migliori”.
Per il presidente della Sigg comunque si puo’ fare di piu’, sia dal punto di vista dell’assistenza domiciliare agli anziani “che resta lacunosa”, sia sul versante della riduzione del peso, dell’eliminazione del fumo e contro la sedentarieta’.
“L’esercizio fisico deve essere sistematico, e quello mentale va di pari passo: leggere, avere hobby, assolutamente – spiega Antonelli Incalzi – e poi non dimenticare che dormire bene ha una grande importanza”. “Ma le relazioni con gli altri, la rete sociale restano i fattori che maggiormente tengono accesa la voglia di vivere e in salute, e la stessa curiosita’ che e’ motore di vita”. Un consiglio per i supervecchi, le persone con piu’ di 90 anni e che a parte gli acciacchi dell’eta’ stanno comunque bene? “Sono loro che possono insegnare qualcosa agli altri con saggezza, – conclude – avanti cosi'”.