I cambiamenti climatici sono realtà: confermata la prima estizione di un mammifero per causa umana

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E’ stata confermata dal governo australiano la prima estinzione nota di un mammifero riconducibile ai cambiamenti climatici indotti dall’uomo. Lo ha rivelato Melissa Price, ministro australiano dell’Ambiente, dichiarando che lo status del melomys di Bramble Cay, piccolo roditore originario della più settentrionale delle isole australiane, è cambiato passando da “in via di estinzione” a “estinto”.

La decisione di dichiarare estinto il roditore è arrivata a tre anni da quella del Queensland e a 10 anni dall’ultimo avvistamento. Per Tim Beshara, direttore della politica federale per la Wilderness Society, il piano quinquennale varato nel 2008 con l’obiettivo di salvare la specie proprio dall’estinzione non è mai stato completato.

“Il melomys di Bramble Cay era solo un piccolo topo marrone. Ma era il nostro piccolo ratto marrone ed era nostra responsabilità assicurarci che sopravvivesse. Abbiamo fallito”, ha riferito Beshara al Senato.

L’estinzione del melomys era già stata data per assodata in un rapporto del 2016 a firma di Ian Gynther dell’Unità Specie minacciate del governo del Queensland, Natalie Walker e Luke Leung dell’Università del Queensland secondo i quali questa scomparsa “probabilmente rappresenta la prima estinzione dei mammiferi registrata a causa del cambiamento climatico antropogenico”.

Ma il “piano di recupero” varato nel 2008 aveva minimizzato il rischio di estinzione del melomys, affermando che “le probabili conseguenze dei cambiamenti climatici, compreso l’innalzamento del livello del mare e l’aumento della frequenza e dell’intensità delle tempeste tropicali, non avranno probabilmente alcun impatto significativo sulla sopravvivenza dei melomys di Bramble Cay”. Janet Rice, la senatrice dei Verdi che presiede l’inchiesta sulla crisi delle estinzione dell’Australia, ha detto che il Paese ha il peggior tasso di estinzione dei mammiferi nel mondo. “L’estinzione del melomys dovrebbe essere una tragedia nazionale” ha detto sottolineando “l’incapacità del governo di proteggere i quasi 500 animali australiani minacciati di estinzione”.

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