E’ morta l’8 Febbraio scorso Caterina Morelli, 37 anni: aveva scoperto di avere un tumore mentre aspettava un bambino, ed ha deciso di non abortire.
A ripercorrere la vicenda di Caterina, da sempre attiva nel gruppo di Comunione e Liberazione, il deputato Gabriele Toccafondi, anche lui esponente del movimento. Ecco il post pubblicato su Facebook:
“Caterina Morelli 37 anni fin da ragazzina incontra e frequenta GS e poi il CLU della comunità di Firenze. Si laurea in medicina e chirurgia. Il 16 giugno 2012 si sposa con Jonata (hanno già una bambina Gaia), una decina di giorni dopo il matrimonio scopre di essere in attesa del secondo figlio, solamente 4 ore più tardi ha il risultato delle analisi su un nodulo al seno: forma di tumore estesa e molto aggressiva. A Firenze le propongono l’interruzione della gravidanza per poter procedere a Chemio e Radio. Caterina rifiuta e trova invece, grazie a medici del gruppo adulto di Milano, una strada percorribile, più blanda e con più rischi, che è compatibile con la vita che porta in grembo. Si affida alle cure e a una prima operazione dello IEO di Milano….nel febbraio 2013 nasce Giacomo e lei inizia da subito un ciclo più importante di chemio e nuove operazioni di asportazioni importanti. Nello stesso anno si specializza in Chirurgia Pediatrica. Dopo un periodo di tranquillità, nel 2015 si ripresentano molteplici metastasi al fegato, (al polmone, alle ossa) tanto da rendere da subito impossibile la strada della chirurgia, si sottoporrà a innumerevoli cicli pesantissimi di chemio.. ciò non impedisce a lei e al marito di organizzare vari viaggi a Lourdes e Medjugore per pregare per la sua salute, ma così facendo, per quella di tutti. Inizia il periodo di coinvolgimento con i tanti ammalati e le loro famiglie incontrati sulla sua strada di sofferenza, ne diviene un segno per come affronta la malattia: affidandosi totalmente alla Madonna e con Letizia e certezza di un bene per se’. Lo stesso avviene tra gli amici della comunità, che sempre più numerosi e di tutte le età si stringono attorno a lei. Nasce così una comunicazione del suo modo pieno di vivere la circostanza attraverso il moderno strumento di gruppi WhatsApp sempre più numerosi. Nel frattempo la sua storia si spande nell’intera Chiesa Fiorentina e non. Incontra vari senza tetto o senza lavoro e li ospita a pranzo o cena a casa sua, altri che hanno perduto la fede, in rapporto con lei e il marito, si riavvicinano alla preghiera e alla Chiesa. Dal settembre 2018 un nuovo e definitivo peggioramento della malattia, con metastasi anche al cervello. Consapevole anticipa la Prima Comunione della figlia in un clima di grande e partecipata festa (26 gennaio 2019), subito dopo iniziano gli ultimi giorni, la sua casa è un continuo Pellegrinaggio di gente, ogni giorno vari sacerdoti si avvicendano per celebrare la S.Messa in casa. Entra in coma nel pomeriggio del 7 febbraio, attorno al suo letto per tutta la sera si accalcano gli amici che pregano e che cantano, insieme ai suoi bambini presenti, in un clima di festa, come lei desiderava. Muore alle prime ore dell’8 febbraio.“