Celiachia: un virus intestinale potrebbe accenderla. Si tratta dell’enterovirus, che di solito colpisce i bambini piccoli e che potrebbe rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo della celiachia in chi è geneticamente predisposto.
Lo rivela uno studio pubblicato sulBritish Medical Journal e condotto dai ricercatori del Dipartimento di Pediatria dell’Østfold Hospital Trust, a Grålum in Norvegia,che aggiunge nuove informazioni sul ruolo delle infezioni virali come potenziale causa scatenante della celiachia.
Lo studio, condotto tra il 2001 e il 2007 ha osservato 220 bambini norvegesi portatori sia dei geni HLA DQ2 che HLA DQ8. E’ stata infatti dimostrata una forte associazione tra la celiachia e i geni HLA II: quasi il 95% dei celiaci possiede l’antigene DQ2 e il 5% il DQ8. I ricercatori hanno raccolto campioni di feci nei bambini tra i 3 e i 36 mesi per rilevare i virus e hanno poi testato gli anticorpi contro la celiachia a 3, 6, 9 e 12 mesi, e poi ogni anno fino al 2016.
A 10 anni dallo studio, a 25 bambini è stata diagnosticata la malattia celiaca. Su 2135 campioni di feci, l’Enterovirus è stato trovato in 370 (17%) e in 73 bambini il test è risultato positivo. E’ emersa così un’associazione significativa tra esposizione a enterovirus e rischio di sviluppare malattia celiaca.
Già alcuni studi precedenti avevano ipotizzato un legame tra le infezioni dello stomaco e dell’intestino e lo sviluppo della malattia celiaca.