Il presupposto sta nei dati certificati dall’Istat: in Veneto, fra elementari e medie, una scuola su due ha fatto richiesta di somministrazione di farmaci per emergenza. Ed è per questo che è ancora più importante la delibera della Giunta regionale del Veneto che recepisce le «raccomandazioni in tema di somministrazione di farmaci in orario scolastico» a firma congiunta dei ministeri dell’Istruzione, Università e Ricerca e della Salute. Questo obiettivo raggiunto è stato uno dei temi discussi durante il convegno internazionale «Update in epilettologia» cominciato ieri, venerdì 8, e concluso oggi, sabato 9 febbraio all’Orto Botanico di Padova. Il convegno è stato organizzato da Aice (Associazione Italiana contro l’epilessia) Veneto e Lice (Lega italiana contro l’epilessia), in collaborazione con Epitech Group ed Eisai.
L’epilessia rimane tutt’ora una patologia che vede i pazienti vittime di discriminazione. Una malattia del quale si tende a parlare poco, nonostante colpisca mezzo milione di persone in Italia e 40mila in Veneto. Quattro crisi su cinque si risolvono senza bisogno di un medico: tuttavia ancora troppo spesso nelle scuole si tende a chiedere l’intervento di ambulanza anche quando non servirebbe. E i dati dell’Istat lo certificano: il 47% delle scuole primarie o secondarie di primo grado ha avuto casi di somministrazioni di farmaci per emergenza, mentre il 20% sono coinvolte in somministrazione continuativa di farmaci per terapie. Aice Veneto per anni si è spesa per il recepimento da parte della Regione Veneto delle raccomandazioni che risalgono al 2005.
«Siamo molto contenti di quanto stabilito nella delibera, frutto del lavoro corale fatto anche insieme alle altre associazioni e con il contributo dei dirigenti regionali – spiega il presidente di AICE Veneto Stefano Bellon –. Proprio nelle scuole continuiamo a fare opera di sensibilizzazione. Coinvolgendo operatori scolastici, genitori e ragazzi. I dati confermano quanto spesso ci sia bisogno della somministrazione di un farmaco per risolvere episodi acuti emergenziali. Ed è fondamentale, come ricorda la delibera, promuovere all’interno delle scuole l’istituzione di infermerie adeguatamente attrezzate e con personale qualificato in grado di prestare i primi soccorsi e di intervenire in qualsiasi altro tipo di urgenza medica».
Più di 130 persone hanno partecipato al convegno, che ha visto, oltre a testimonianze di famiglie, pazienti e ai contributi di medici di fama internazionale, anche la presenza dello scrittore Gianrico Carofiglio, che ha letto alcuni brani del suo «Le tre del mattino», romanzo in cui racconta una storia di epilessia. Fra i temi trattati anche la sperimentazione di un farmaco a base di derivati della cannabis come terapia, pronto a essere immesso sul mercato entro fine anno, e l’utilizzo di cani in grado di riconoscere l’arrivo imminente di una crisi e di avvertire così il padrone e quanti gli stanno attorno.
«Il convegno è diventato ormai un appuntamento di riferimento per medici e famiglie – conclude Bellon –. Ma l’obiettivo rimane sempre quello di parlare tutto l’anno di epilessia, di combattere silenzi e timori ingiustificati».