“Una persona su nove nel mondo ancora oggi è malnutrita, con una tendenza tragicamente in aumento. Una realtà che fa appello alle nostre coscienze e che ci vede tutti responsabili e vede urgente la necessità di un’azione comune per sconfiggere la fame e la povertà estrema“: lo ha dichiarato oggi il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in occasione della cerimonia di apertura della 42ª sessione del Consiglio dei governatori del Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) nella sede romanda della FAO. “Negare il cibo vuol dire negare l’umanità prima che la giustizia, l’uguaglianza e la libertà. Per questo motivo, occorre restituire la dignità alle aree rurali del mondo e integrare gli esclusi in processi di sviluppo che siano equi e sostenibili“.
“La schiavitù della fame e della povertà può e deve essere sconfitta. E’ un dovere morale, un imperativo morale prima che politico. E l’Italia continuerà a fare la sua parte con sempre maggiore impegno e determinazione,” ha proseguito il presidente del Consiglio.
“Desidero ringraziare il Santo Padre, a nome del governo italiano, per aver voluto ancora una volta testimoniare con la sua presenza la calorosa vicinanza all’impegno delle agenzie romane e al loro quotidiano impegno nell’attuazione dell’agenda 2030 per il raggiungimento dell’obiettivo della ‘fame zero’“.
“Sollecitare e contribuire allo sviluppo di un’imprenditorialità africana matura e sostenibile deve essere il nostro obiettivo comune, sostenendo i giovani e le donne, queste ultime in particolare da sempre fulcro delle economie rurali, custodi della terra e prime preposte alla cura delle nuove generazioni“.